Il Progetto Centro Nutrizionale “TALITA
KUM” (che significa “Bambino alzati!” Mc 5,41), ha preso avvio nel gennaio 2011
per rispondere ad un’emergenza acuta del nostro territorio e della nostra
missione ossia i numerosi casi di malnutrizione riscontrati nei bambini dai 2-6
anni.
Alcuni degli elementi che stanno alla base del fenomeno sono la povertà economica e culturale delle famiglie, la vita e l’alimentazione ritmata sulle stagioni del raccolto a volte abbondante ma altre volte insufficiente, il gravoso carico che pesa sulle madri di numerosissimi figli e talvolta incapaci di rispondere ai bisogni di tutti.
Se alla
malnutrizione si associa qualche altra patologia come la malaria (endemica) e
l’anemia, o altre malattie ed infezioni soprattutto intestinali ecco che la
malnutrizione diventa severa e manifesta la sua pericolosità fino a portare
alla morte numerose piccole vite. I bimbi malnutriti a differenza di quelli
sottonutriti, non sono normalmente “pelle ed ossa”, manifestano invece altri
segni caratteristici: lo sbiancamento della pelle e dei capelli (che diventano
rossicci o bianchi), il gonfiore anomalo delle guance e dei piedi (edema),
debolezza ed apatia, piaghe sulla pelle, gonfiore del ventre, ecc. Un precoce e
prolungato periodo di malnutrizione può avere conseguenze permanenti al livello
fisico e psico-intellettivo.
In questi anni, da quando il TALITA KUM,
Centro Nutrizionale di Babonde, ha aperto le sue porte, abbiamo potuto aiutare
più di 1000 bambini a recuperare la loro “buona forma” e ad uscire da uno stato
di malattia che rischiava di diventare cronico se non mortale. Tutto questo
grazie all’aiuto generoso di numerosi benefattori “fratelli anonimi” di questi
piccoli malati. Qualcuno tra essi ha avuto il coraggio e la fortuna di poter
visitare di persona il progetto sostenuto e le attività svolte.
Per poter aiutare e guarire un bimbo malnutrito sono necessari 40 euro
saranno utilizzati per medicine,
alimentazione, ricompensa agli operatori; il “programma” dura normalmente due o
tre mesi.
Tre volte la settimana i bimbi con le loro
mamme sono accolti per un programma che mediamente dura tre mesi, ricevono
un’abbondante colazione ricca in proteine ed il pasto, in quantità sufficiente per
il “mezzogiorno” e per portarne a casa da servire la sera. Se presentano altre
malattie connesse, ricevono le medicine necessarie e se in gravi condizioni di
salute sono curati nel vicino ospedale per la consultazione e le cure
appropriate. Purtroppo in questi anni abbiamo avuto anche qualche caso di morte
di quei bimbi che si sono presentati troppo tardi al centro nutrizionale Talita
Kum in condizioni troppo gravi e che non siamo riusciti a salvare. Per
risolvere questo problema André e Bakthasar, i nostri animatori, realizzano
regolarmente delle visite di sensibilizzazione ed informazione spostandosi in
bicicletta o in motocicletta, incontrando, informando, sensibilizzando ed
incoraggiando le numerose comunità locali sparse su un territorio dal raggio di
una trentina di chilometri.
Inizialmente il TALITA KUM era
accampato sotto una tettoia di fortuna, ma ora può vantare nella sede di
Babonde di una piccola sala di consultazione e accoglienza, un deposito per gli
alimenti, una cucina e una specie di refettorio all’aperto (il tetto per
riparare dal sole e dalla pioggia, garantendo ai bimbi e alle mamme la libertà
di muoversi e circolare liberamente come infatti è l’abitudine in tutte le
famiglie della nostra realtà). Sappiamo che non sono costruzioni ralizzate
secondo gli standard europei ma per noi è veramente qualcosa di straordinario.
Un secondo piccolo centro è funzionante a Gbonzunzu.
Sono circa 40/50 i bimbi accolti ogni
Lunedì, Mercoledì e Venerdì. Una volta la settimana le mamme sono formate alla
buona alimentazione, al corretto svezzamento e all’igiene personale del corpo e
alla pulizia del cortile e della casa. Il Mercoledì è previsto un tempo per il
lavoro comunitario in modo da tenere pulito il cortile e i dintorni
del Talita Kum e per realizzare una coltivazione collettiva di soia e
mais. A turno le mamme aiutano la responsabile della cucina, mentre a due
giovani – Therese e Solange– sono attualmente affidate la responsabilità delle
due sedi del Centro assieme agli animatori
André e Balthasar.
Gesù amava i bambini e li proponeva agli
adulti come modello da imitare. Alla mamma che lo supplicava di fare qualcosa
poiché la sua bimba era morta, Gesù non ha chiuso gli occhi ma è intervenuto,
come lui solo poteva, intimando alla fanciulla di rialzarsi (Mc 5,41). Noi
cerchiamo di fare qualcosa con i mezzi a nostra disposizione e
ringraziamo tutti coloro che con i loro piccoli ed importanti aiuti ci
permettono di continuare questo servizio.