martedì 19 ottobre 2021

LUNEDI - OTTOBRE 2021

 

Quasi un anno è trascorso dall’ultimo post. E’ stato un periodo un pò impegnativo nella nuova missione: nuovi impegni, costruzioni, imprevisti...

Scrivo da Padova dove sono attualmente per un buon periodo di riposo in famiglia, visite mediche, animazione missionaria. In Congo chiamiamo questo periodo “congedo”, quasi fossimo dei militari: a casa ma pronti a ripartire appena ci sia necessità. 

E’ stato un anno intenso a Gbonzunzu, trascorso in solitaria per diversi mesi ed infine con un confratello, padre Alain, ordinato sacerdote a fine febbraio. Ci ha poi raggiunti a fine aprile e questo ha permesso di affrontare con più serenità gli impegni pastorali. Si occuperà principalmente della scuola secondaria che è affidata alle cure della nostra missione e che nello scorso anno ha avuto come iscritti quasi 200 allievi tra ragazzi e ragazze dei quali purtroppo molti si sono persi per strada: la pausa covid, difficoltà economiche o familiari, gravidanze...


Guardando indietro retrospettivamente possiamo citare all’attivo di questo periodo alcune piccole belle realizzazioni: una casetta che ospiterà uno spaccio di materiali utili alla pastorale ed una farmacia per facilitare la popolazione nell’acquistare farmaci a costi più accessibili. Siamo infatti in una zona aurifera, e questo basta a far duplicare i prezzi di quasi tutti gli articoli commerciabili, che siano alimentari, vestiti, attrezzi o altro, anche se a dire il vero l’oro non è più così abbondante come lo era in passato ed oggigiorno pala, piccone e setaccio avrebbero bisogno di essere sostituiti da scavatori ed altri robusti mezzi meccanici per lasciar sperare ancora in buoni risultati. Al momento della nuova farmacia c’è solo la struttura, ancora vuota di medicinali che saranno però disponibili dal mese di dicembre quando diventerà effettivamente operativa tentando di scardinare un pò la lobbing dei prezzi alti.

Con il nuovo anno scolastico iniziato nel mese di ottobre, cominceranno a funzionare la nuova sede della scuola di taglio e cucito che l’anno scorso ha avuto una ottantina di allieve ripartite in più corsi secondo la disponibilità di spazi e del numero di macchine da cucire.


Anche l’atelier di falegnameria è stato inaugurato e sarà principalmente utilizzato dagli studenti della locale scuola secondaria “Institut Zatua” unendo così alla teoria le necessarie esperienze di pratica.

 

Quasi tutte le scuole superiori che azzardano iniziare degli indirizzi professionali sono infatti confrontate alla mancanza di finanziamenti e quindi mancanza di locali adatti, attrezzi e materiali. Gli studenti, anche se muniti di buona volontà e di entusiasmo sono allora fortemente penalizzati.

 

In questi anni l’atelier dell’Institut era costituito da un solo solido tavolazzo assicurato ad una pianta nel cortile della scuola. Ora potranno vantare una buona costruzione in mattoni e dei macchinari elettrici all’altezza del compito.

 

Se questo è il bilancio sul fronte costruzioni il nostro impegno di missionari si gioca ugualmente e prioritariamente sul fronte dell’evangelizzazione, dell’annuncio di Gesù e del Vangelo dell’Amore, ben sapendo che questo annuncio è doveroso renderlo sia in parole come in azioni.

Ogni struttura come ogni corpo ha bisogno di un’anima, di uno spirito, di una motivazione, di una ispirazione, di un fine. Conoscere la Parola, celebrare la fede, vivere la carità sono le preoccupazioni che rimangono al centro della nostra presenza in luoghi così sperduti e lontani e sono il sale ed il buon sapore delle piccole opere che cerchiamo di realizzare.

 

Non sapremmo fare tutto questo senza l’aiuto di tanti collaboratori e dei catechisti, i responsabili delle 45 piccole comunità ecclesiali di base che compongono le comunità cristiane dei 12 villaggi sparsi sul territorio. Non lo sapremo fare senza l’appoggio dei gruppi Caritas e dei responsabili dell’animazione giovanile, dei movimenti e di tutte le persone di fede e di buona volontà.

Ed infine è la celebrazione eucaristica che tutto raccoglie e tutti raccoglie in canto e danza di lode, in preghiera e ringraziamento, in offerta, in riflessione e impegno. Difficilmente le nostre celebrazioni possono durare meno di due ore, due ore e mezzo, occorre dare ed avere il tempo di sostare senza fretta, per incontrare e stare con la comunità, per ascoltare, riflettere, esprimere, celebrare la fatica, il dolore, la gioia, la nascita, la crescita, il cambiamento... la vita.

Questo tempo di vacanza è così il tempo per staccarmi un pò, vedere da lontano, assaporare, riprendere forze e motivazioni, ed infine ringraziare tutti coloro che nei più diversi modi fanno parte delle radici, della comunità delle origini che genera alla fede, prepara, sostiene ed invia.