domenica 31 ottobre 2021

FINE MESE DI OTTOBRE

 Approffittando di questo tempo di vacanze in Italia mi sono preso il tempo di mettere in ordine i vari Progetti e Microprogetti di aiuto alla popolazione e alle persone della nostra Missione-Parrocchia.

Nei Post qui sotto chi è interessato può trovare 'in fila' i vari progetti, con la descrizione, le foto ed il come aiutarci. Grazie a quanti potranno mettere mano con una preghiera ed un aiuto.

giovedì 28 ottobre 2021

Progetto AMBULATORIO (Ospedaletto) DI VILLAGGIO

 

Ambulatorio(ospedaletto) di Villaggio – Progetto Attivo - FOTO

La situazione sanitaria non è rosea a Babonde e dintorni come in tutta la Repubblica Democratica del Congo. Le scuole per infermieri non mancano, le università “sfornano” nuovi dottori, ma per quanto riguarda cure, medicine e strutture sanitarie tutto è nelle mani dei pazienti e delle loro possibilità economiche, per questo i “pazienti” sono spesso chiamati “clienti”.

Nella situazione economica disastrata in cui viviamo, dove la quasi totalità degli abitanti vive di sola agricoltura esercitata a livello familiare, poter garantire le cure mediche essenziali è un rompicapo, talvolta impossibile da risolvere.

Nei villaggi più periferici le cure sono affidate ad un infermiere con quattro anni di preparazione e ad una infermiera ostetrica. La struttura detta “Poste de santé” è costruita dagli abitanti del villaggio che contribuiscono con il lavoro comunitario – detto Salongo -  e con l’acquisto di qualche materiale necessario.

Molti tra gli infermieri non ricevono uno stipendio da parte dello stato. Tutte le medicine e le operazioni chirurgiche più semplici che vengono compiute nell’Ambulatorio/Ospedaletto (ernie, appendiciti, cisti, parti cesarei...) sono a pagamento.

Il tetto di questi “poste de santé” è costruito con materiale locale in foglie o in “tegole” in legno leggero che hanno una tenuta e durata limitata. Questo fatto mette spesso in pericolo i pazienti ricoverati ed i mateliali custoditi.

In questo contesto il progetto AMBULATORIO (Ospedaletto) di VILLAGGIO vuole contribuire all’acquisto di alcuni materiali, specialmente il MICROSCOPIO, utile per individuare la malaria e molte delle infezioni intestinali... il suo costo si aggira sui   350 euro.

L’acquisto dei materiali per la COSTRUZIONE DI UN AMBULATORIO (Ospedaletto) di VILLAGGIO: 

-          in materiale semi-duraturo (con struttura in legno resistente e onduline zincate per il tetto) si aggira sui 1500 euro.

-          in materiale duraturo (fondazione in pietra, mattoni...) occorre prevedere almeno 20.000 euro

       

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mercoledì 27 ottobre 2021

Progetto CENTRO NUTRIZIONALE “Talita Kum”

 

Progetto Attivo - FOTO

Il Progetto Centro Nutrizionale “TALITA KUM” (che significa “Bambino alzati!” Mc 5,41), ha preso avvio nel gennaio 2011 per rispondere ad un’emergenza acuta del nostro territorio e della nostra missione ossia i numerosi casi di malnutrizione riscontrati nei bambini dai 2-6 anni.

Alcuni degli elementi che stanno alla base del fenomeno sono la povertà economica e culturale delle famiglie, la vita e l’alimentazione ritmata sulle stagioni del raccolto a volte abbondante ma altre volte insufficiente, il gravoso carico che pesa sulle madri di numerosissimi figli e talvolta incapaci di rispondere ai bisogni di tutti. 

Se alla malnutrizione si associa qualche altra patologia come la malaria (endemica) e l’anemia, o altre malattie ed infezioni soprattutto intestinali ecco che la malnutrizione diventa severa e manifesta la sua pericolosità fino a portare alla morte numerose piccole vite. I bimbi malnutriti a differenza di quelli sottonutriti, non sono normalmente “pelle ed ossa”, manifestano invece altri segni caratteristici: lo sbiancamento della pelle e dei capelli (che diventano rossicci o bianchi), il gonfiore anomalo delle guance e dei piedi (edema), debolezza ed apatia, piaghe sulla pelle, gonfiore del ventre, ecc. Un precoce e prolungato periodo di malnutrizione può avere conseguenze permanenti al livello fisico e psico-intellettivo.

In questi anni, da quando il TALITA KUM, Centro Nutrizionale di Babonde, ha aperto le sue porte, abbiamo potuto aiutare più di 1000 bambini a recuperare la loro “buona forma” e ad uscire da uno stato di malattia che rischiava di diventare cronico se non mortale. Tutto questo grazie all’aiuto generoso di numerosi benefattori “fratelli anonimi” di questi piccoli malati. Qualcuno tra essi ha avuto il coraggio e la fortuna di poter visitare di persona il progetto sostenuto e le attività svolte.

Per poter aiutare e guarire un bimbo malnutrito sono necessari 40 euro

saranno utilizzati per medicine, alimentazione, ricompensa agli operatori; il “programma” dura normalmente due o tre mesi.

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Tre volte la settimana i bimbi con le loro mamme sono accolti per un programma che mediamente dura tre mesi, ricevono un’abbondante colazione ricca in proteine ed il pasto, in quantità sufficiente per il “mezzogiorno” e per portarne a casa da servire la sera. Se presentano altre malattie connesse, ricevono le medicine necessarie e se in gravi condizioni di salute sono curati nel vicino ospedale per la consultazione e le cure appropriate. Purtroppo in questi anni abbiamo avuto anche qualche caso di morte di quei bimbi che si sono presentati troppo tardi al centro nutrizionale Talita Kum in condizioni troppo gravi e che non siamo riusciti a salvare. Per risolvere questo problema André e Bakthasar, i nostri animatori, realizzano regolarmente delle visite di sensibilizzazione ed informazione spostandosi in bicicletta o in motocicletta,  incontrando, informando, sensibilizzando ed incoraggiando le numerose comunità locali sparse su un territorio dal raggio di una trentina di chilometri.

Inizialmente il TALITA KUM era accampato sotto una tettoia di fortuna, ma ora può vantare nella sede di Babonde di una piccola sala di consultazione e accoglienza, un deposito per gli alimenti, una cucina e una specie di refettorio all’aperto (il tetto per riparare dal sole e dalla pioggia, garantendo ai bimbi e alle mamme la libertà di muoversi e circolare liberamente come infatti è l’abitudine in tutte le famiglie della nostra realtà). Sappiamo che non sono costruzioni ralizzate secondo gli standard europei ma per noi è veramente qualcosa di straordinario. Un secondo piccolo centro è funzionante a Gbonzunzu.

Sono circa 40/50 i bimbi accolti ogni Lunedì, Mercoledì e Venerdì. Una volta la settimana le mamme sono formate alla buona alimentazione, al corretto svezzamento e all’igiene personale del corpo e alla pulizia del cortile e della casa. Il Mercoledì è previsto un tempo per il lavoro comunitario in modo da tenere pulito il cortile e i dintorni del Talita Kum e per realizzare una coltivazione collettiva di soia e mais. A turno le mamme aiutano la responsabile della cucina, mentre a due giovani – Therese e Solange– sono attualmente affidate la responsabilità delle due sedi del Centro assieme agli animatori  André e Balthasar.

Gesù amava i bambini e li proponeva agli adulti come modello da imitare. Alla mamma che lo supplicava di fare qualcosa poiché la sua bimba era morta, Gesù non ha chiuso gli occhi ma è intervenuto, come lui solo poteva, intimando alla fanciulla di rialzarsi (Mc 5,41). Noi cerchiamo di fare qualcosa con i mezzi a nostra disposizione e ringraziamo tutti coloro che con i loro piccoli ed importanti aiuti ci permettono di continuare questo servizio.

martedì 26 ottobre 2021

Progetto FORMAZIONE CATECHISTI - COSTRUZIONE CHIESA DI VILLAGGIO

 

Formazione Catechisti Costruzione Chiesa di Villaggio - Progetto Attivo - FOTO

Le proporzioni delle Missioni/Parrocchie nella nostra realtà sono dalle dimensioni molto ampie. La missione al centro del territorio che le è affidato si estende per un raggio di 15 chilometri (la missione di Gbonzunzu) 25 chilometri (Babonde) e comprende 20/40 villaggi. Il lavoro pastorale di evangelizzazione e di guida delle comunità cristiane sarebbe impossibile senza l’aiuto dei catechisti.

Essi non semplicimente preparano i catecumeni al battesimo (400/1200 nuovi battezzati ogni anno) e agli altri Sacramenti, ma sono le vere e proprie guide delle comunità cristiane locali nei differenti villaggi. Queste comunità possono variare dalle più piccole di 150 fedeli ai 2000 cristiani le più grandi.

Sono i catechisti che guidano le liturgie domenicali, spezzano il pane della Parola di Dio, distribuiscono l’Eucaristia, celebrano i funerali... poichè i sacerdoti possono essere presenti per la santa Messa solo alcune volte all’anno. Coadiuvati dal presidente e dai consiglieri della comunità cristiana i catechisti coordinano gli altri numerosi servizi: Caritas, Giustizia e Pace, Animazione liturgica, Gestione delle finanze, Animazione dei giovani, Sviluppo agricolo, Promozione della donna, Costuzione della Chiesa della comunità cristiana.

Il ruolo del sacerdote è quello della supervisione e della formazione dei catechisti e delle equipes di collaboratori presenti in ogni villaggio, oltre alla celebrazione dei Sacramenti e di garanzia dell’unità tra le comunità cristiane. Senza formazione adeguata di catechisti e delle equipes il cammino delle comunità diventa faticoso e il lavoro di evangelizzazione rallenta.

Chiediamo un aiuto per i numerosi incontri o sessioni di formazione ai diversi livelli e per fornire i catechisti e le equipes degli strumenti necessari al loro servizio (libretti di formazione):

Aiuto per una Sessione di Formazione Catechisti: 100 euro

Aiuto per la Costruzione di una Chiesa di Villaggio: 1000 euro

lunedì 25 ottobre 2021

Progetto SOSTEGNO SCOLASTICO - ADOTTIAMO UNO STUDENTE


Sostegno Scolastico - Adottiamo uno Studente - progetto Attivo - FOTO

Il sistema scolastico nella Repubblica Democratica del Congo è da decenni in profonda crisi come anche tutti gli altri servizi che uno Stato degno di questo nome deve rendere alla propria popolazione. Non ci rassegniamo nel lasciare le nuove generazioni senza un’adeguata istruzione e formazione altrimenti domani si trasformerà in un ulteriore handicap per il futuro di questo Paese oltre che per i diretti interessati.

La scuola si paga, malgrado le quasi inesistenti risorse economiche della maggior parte della popolazione, ricca di figli ma  povera di scuole, di insegnanti e professori, di libri di testo, di lavagne e banchi. Nel 60 %  dei casi le scuole sono iniziate dagli stessi genitori che costruiscono poveramente delle aule, rintracciano gli insegnanti, provvedendo loro una misera ricompensa perchè privi di stipendio.

Da tempo sosteniamo i bimbi che hanno perso i genitori fornendoli di una mini borsa di studio per acquistare la divisa, quaderni e penne, e pagare la retta scolastica con una quota annua:

Scuola primaria (elementari sei anni di studio)  50 euro

Scuola secondaria (superiori sei anni di studio) 100 euro

Prepariamo i professori di domani con un sostegno universitario inviandoli per i tre anni necessari all’I.S.P. (Institut Supérieur de Pédagogie) con una quota annua: 500 euro.

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domenica 24 ottobre 2021

Progetto ACQUA PULITA Sistemazione Sorgenti d'Acqua

 

Acqua Pulita - progetto attivo - Foto     

La nostra non è una guerra per l’acqua, come qualcuno prevede accadrà a breve, disastrosamente e a livello planetario, ma molto più semplicemente una piccola e quotidiana battaglia per ottenere ed utilizzare dell’acqua pulita e difendersi dalle conseguenze sempre fastidiose e talvolta nefaste delle malattie causate dalle amebe e dai parassiti o vermi intestinali. ‘Acqua pulita’ per Babonde nella Repubblica Democratica del Congo, è il nostro progetto.

Viviamo in zona equatoriale, collinosa e ricca di vegetazione, umidità e pioggia non mancano, e sono numerose le sorgenti naturali di piccole dimensioni dalle quali vengono raccolte, in pozze naturali o scavate appositamente, le acque che servono per bere, cucinare, lavarsi e lavare stoviglie, indumenti, ecc.  L’approvvigionamento quotidiano di acqua è effettuato con bidoni, con secchi, bottiglie e recipienti di ogni genere ed è una dura occupazione riservata prevalentemente alle donne e ai bambini di casa.

In queste pozze oltre a raccogliersi le acque risorgive, vi confluiscono anche le acque piovane con tutto il loro carico di fango e sporcizia. Assieme agli uomini anche gli animali hanno bisogno di acqua, quelli selvatici e quelli domestici, allevati ‘in libertà’, ossia non in appositi recinti, ed essi con la loro sete portano anche il loro personale carico di sporcizia.

Diventa allora frequente osservare i pancioni gonfi dei bambini riempiti di vermi intestinali, le disidratazioni dei neonati  dovute a diarree con il pericolo della loro stessa vita, le debolezze talvolta croniche di adulti ed anziani tormentati da frequenti dissenterie.

Non essendoci una rete di distribuzione pubblica dell’acqua,  il nostro progetto è sanare il maggior numero di sorgenti laddove più frequente è il presentasi delle malattie dovute all’acqua sporca e nelle zone di maggiore concentrazione della popolazione.

La tecnica adottata è quella di creare piccoli bacini di raccolta e di filtraggio delle acque risorgive attraverso pietre e sabbie locali.  Sigillarne il perimetro e la superficie in modo da evitare la contaminazione attraverso il contatto con agenti  portatori delle infezioni. Un tubo in PVC (plastica) serve da condotto per la fuoriuscita dell’acqua di sorgente e per l’approvvigionamento.

Secondo l’esperienza maturata, i costi dei materiali e il lavoro necessario per le sorgenti da risistemare, prevediamo una spesa complessiva per Sistemazione Sorgente*:  300 euro

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Per maggiori informazioni sulla missione di Gbonzunzu e Babonde visita il Blog: http://karibubabonde.blogspot.com/   

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5 sacchi di cemento a 25 dollari cadauno (incluso trasporto)       125 dollari

Tubo in PVC 2 metri                                                                                     15 dollari

Salario dei  muratori                                                                                     100 dollari

Estrazione e trasporto, pietre, sabbia                                                  contribuzione locale

Attrezzatura e trasporti                                                                                              60 dollari            

La popolazione locale contribuisce con la raccolta delle pietre e della sabbia necessarie alla risistemazione delle sorgenti e con il cibo per i pasti dei muratori.

sabato 23 ottobre 2021

Progetto PIGMEI – TUTTI I BIMBI A SCUOLA

 

Pigmei  - progetto attivo - FOTO 

Nelle missioni di Babonde e Gbonzunzu come anche delle altre circostanti sono presenti i Pigmei, gli abitanti originari, storici, della foresta equatoriale africana, prima dell’arrivo/migrazioni delle popolazioni bantu provenienti dai bacini del lago Ciad e dalle regioni del Nilo.

Oggi sono minoritari, emarginati se non maltrattati, certamente sfruttati come manodopera a basso costo. Conducono una vita seminomade, talvolta accanto ai villaggi dei bantu, altre volte in piena foresta vivendo di caccia e di raccolta. Piccoli di statura, schivi e timidi, sommariamente abbigliati, vivono in accampamenti composti dai cinque ai quindici nuclei familiari. Abitano capanne precarie in situazioni dalle condizioni igieniche difficili.

Il nostro progetto mira alla scolarizzazione dei bimbi pigmei sostenendo le famiglie e sopperendo alle molte lacune: necessità di divise scolastiche, quaderni e penne, pagamento dell’iscrizione e la piccola ricompensa necessaria per gli insegnanti che lo Stato non paga. Da diversi anni avviamo allo studio circa un migliaio di questi bimbi.  Alcuni animatori fanno da tramite con il ruolo di facilitatori culturali. In prossimità degli accampamenti troppo lontani dalle scuole già esistenti costruiamo un’aula scolastica e provvediamo un’insegnante per facilitarli nei primi due anni quando i bimbi sono ancora troppo piccoli.

Quota annua per un bimbo: 50 euro

Costruzione di un’aula scolastica in materiale semiduraturo (struttura in legno robusto e tetto in lamiere): 1500 euro

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martedì 19 ottobre 2021

LUNEDI - OTTOBRE 2021

 

Quasi un anno è trascorso dall’ultimo post. E’ stato un periodo un pò impegnativo nella nuova missione: nuovi impegni, costruzioni, imprevisti...

Scrivo da Padova dove sono attualmente per un buon periodo di riposo in famiglia, visite mediche, animazione missionaria. In Congo chiamiamo questo periodo “congedo”, quasi fossimo dei militari: a casa ma pronti a ripartire appena ci sia necessità. 

E’ stato un anno intenso a Gbonzunzu, trascorso in solitaria per diversi mesi ed infine con un confratello, padre Alain, ordinato sacerdote a fine febbraio. Ci ha poi raggiunti a fine aprile e questo ha permesso di affrontare con più serenità gli impegni pastorali. Si occuperà principalmente della scuola secondaria che è affidata alle cure della nostra missione e che nello scorso anno ha avuto come iscritti quasi 200 allievi tra ragazzi e ragazze dei quali purtroppo molti si sono persi per strada: la pausa covid, difficoltà economiche o familiari, gravidanze...


Guardando indietro retrospettivamente possiamo citare all’attivo di questo periodo alcune piccole belle realizzazioni: una casetta che ospiterà uno spaccio di materiali utili alla pastorale ed una farmacia per facilitare la popolazione nell’acquistare farmaci a costi più accessibili. Siamo infatti in una zona aurifera, e questo basta a far duplicare i prezzi di quasi tutti gli articoli commerciabili, che siano alimentari, vestiti, attrezzi o altro, anche se a dire il vero l’oro non è più così abbondante come lo era in passato ed oggigiorno pala, piccone e setaccio avrebbero bisogno di essere sostituiti da scavatori ed altri robusti mezzi meccanici per lasciar sperare ancora in buoni risultati. Al momento della nuova farmacia c’è solo la struttura, ancora vuota di medicinali che saranno però disponibili dal mese di dicembre quando diventerà effettivamente operativa tentando di scardinare un pò la lobbing dei prezzi alti.

Con il nuovo anno scolastico iniziato nel mese di ottobre, cominceranno a funzionare la nuova sede della scuola di taglio e cucito che l’anno scorso ha avuto una ottantina di allieve ripartite in più corsi secondo la disponibilità di spazi e del numero di macchine da cucire.


Anche l’atelier di falegnameria è stato inaugurato e sarà principalmente utilizzato dagli studenti della locale scuola secondaria “Institut Zatua” unendo così alla teoria le necessarie esperienze di pratica.

 

Quasi tutte le scuole superiori che azzardano iniziare degli indirizzi professionali sono infatti confrontate alla mancanza di finanziamenti e quindi mancanza di locali adatti, attrezzi e materiali. Gli studenti, anche se muniti di buona volontà e di entusiasmo sono allora fortemente penalizzati.

 

In questi anni l’atelier dell’Institut era costituito da un solo solido tavolazzo assicurato ad una pianta nel cortile della scuola. Ora potranno vantare una buona costruzione in mattoni e dei macchinari elettrici all’altezza del compito.

 

Se questo è il bilancio sul fronte costruzioni il nostro impegno di missionari si gioca ugualmente e prioritariamente sul fronte dell’evangelizzazione, dell’annuncio di Gesù e del Vangelo dell’Amore, ben sapendo che questo annuncio è doveroso renderlo sia in parole come in azioni.

Ogni struttura come ogni corpo ha bisogno di un’anima, di uno spirito, di una motivazione, di una ispirazione, di un fine. Conoscere la Parola, celebrare la fede, vivere la carità sono le preoccupazioni che rimangono al centro della nostra presenza in luoghi così sperduti e lontani e sono il sale ed il buon sapore delle piccole opere che cerchiamo di realizzare.

 

Non sapremmo fare tutto questo senza l’aiuto di tanti collaboratori e dei catechisti, i responsabili delle 45 piccole comunità ecclesiali di base che compongono le comunità cristiane dei 12 villaggi sparsi sul territorio. Non lo sapremo fare senza l’appoggio dei gruppi Caritas e dei responsabili dell’animazione giovanile, dei movimenti e di tutte le persone di fede e di buona volontà.

Ed infine è la celebrazione eucaristica che tutto raccoglie e tutti raccoglie in canto e danza di lode, in preghiera e ringraziamento, in offerta, in riflessione e impegno. Difficilmente le nostre celebrazioni possono durare meno di due ore, due ore e mezzo, occorre dare ed avere il tempo di sostare senza fretta, per incontrare e stare con la comunità, per ascoltare, riflettere, esprimere, celebrare la fatica, il dolore, la gioia, la nascita, la crescita, il cambiamento... la vita.

Questo tempo di vacanza è così il tempo per staccarmi un pò, vedere da lontano, assaporare, riprendere forze e motivazioni, ed infine ringraziare tutti coloro che nei più diversi modi fanno parte delle radici, della comunità delle origini che genera alla fede, prepara, sostiene ed invia.