martedì 17 settembre 2024

GLI OMO'



Gli omò, ossia traducendo, gli omonimi.

E' facile trovare nei nostri villaggi persone che portano lo stesso identico nome gli uni degli altri in una perfetta o quasi perfetta omonimia.

E' risaputo che in Africa e soprattutto nell'Africa subsahariana è centrale e predominante il ruolo della famiglia e della famiglia allargata che supera il singolo soggetto e la sua individualità.


Lo si vede innanzitutto dai legami familiari dove il titolo di cugini non esiste essendo sostituito da quello di fratello e sorella, ed il titolo di zio/zia è sostituito da quello di padre/madre minore o maggiore a seconda che si parli di chi è nato prima o dopo il proprio padre/madre biologico. Lo si constata poi dal numero dei figli, che supera facilmente gli otto per donna, nelle nostre zone rurali.





 


Ma lo si constata anche attraverso altri elementi, primo fra essi la circoncisione, che mette in relazione due famiglie inizialmente senza legami di parentela grazie alla circoncisione di due figli maschi in una speciale cerimonia che rende in quel momento le due famiglie legate insieme da vincoli simili ai vincoli di sangue.



Dopo la cerimonia che si chiama còmbi i rispettivi figli -tutti, non solamente i due della comune circoncisione- si considereranno fratelli e tra di essi non si potranno eventualmente sposare, essendo le due famiglie oramai legate da vincoli di sangue. 



Un altro modo di allargare il cerchio familiare o fraterno è la ricerca della omonimia, ossia dare il nome al nuovo figlio o figlia esattamente uguale a quello di una persona adulta che in qualche modo diventerà un pò come uno zio o una zia: accompagnerà il bambino in alcune tappe della sua vita e sarà di aiuto nei momenti di necessità. Un viaggio, la scuola, una malattia, un vestito...  


E’ così che negli anni di Babonde e Gbonzunzu anch’io mi sono ritrovato con un buon numero di omò, di omonimi, e se sono femmine hanno preso il nome della nostra mamma. In queste foto ecco alcuni dei loro volti.