mercoledì 24 agosto 2011

E' già ritorno




Troppo in fretta direi. Tre settimane scivolate via piene di conoscenze, scoperte, incontri e lavoro. Probabilmente anche qualche domanda rimasta in sospeso e tante curiosità non appagate assieme ad un “sacco” di soddisfazioni. La foresta di Babonde seppur lontanissima non è poi così inospitale; la salute ha retto bene grazie ad una prevenzione efficace; le lingue erano differenti ma la voglia di conoscersi e di collaborare ha volto al gioco gli ostacoli della comunicazione verbale aprendo lo spazio ad altri tipi di comunicazioni. I nostri amici Antonio, Adolfo e Gianni sono già sulla via del ritorno, troppo in fretta direi ma le traccie lasciate sono importanti e destinate a durare. La strada del gemellaggio che da tempo sognavo, il passaggio di quel ponte che dall'Italia porta a Babonde è stato finalmente inaugurato, darà coraggio ad altri di vedere con i propri occhi e provare di persona. Permetterà di sperimentarsi in tante cose che sono significate da quelle parole importanti ma spesso un po' lontane come “missione, solidarietà, aiuto, scambio culturale, fraternità...”. Tre settimane non sono bastate a dotare la scuola elementare di Babonde della costruzione di una nuova aula, ma la perizia e maestria dei nostri ospiti assieme alla curiosità e alla voglia di imparare dei nostri apprendisti muratori ci permette di affermare che tra qualche settimana, all'inizio del nuovo anno scolastico, gli alunni potranno confortevolmente seguirvi le lezioni all'interno. Nel frattempo mentre Adolfo sistemava l'immagine di una madonnina sulla facciata, abbiamo avuto l'idea ed il coraggio di lanciare il progetto di una nuova scuola superiore pedagogica per bene preparare i futuri maestri ed assicurare un'educazione normale ai tantissimi bimbi che assolutamente non mancano. Si semina uno e si raccoglie trenta sessanta o cento. Grazie Antonio, grazie Adolfo, grazie Giovanni e tutti quanti assieme a voi avrebbero voluto essere qui e vi hanno sostenuto. Grazie da parte mia, ma sopratutto di Babonde intera.

NAZIRI

E' domenica e siamo un po' affaticati: assieme ai nostri ospiti venuti dall'Italia ci siamo “imbarcati” nel viaggio che ci ha portato a Wamba per assistere ai “voti” di quattro giovani suore che si impegnano definitivamente per Dio e per la Chiesa, e di altre due giovanissime, Luise e Solange, che iniziano con il noviziato il loro lungo percorso di preparazione. Risuonano le espressioni “per sempre” e “fino alla morte” e fanno tremare un po' l'assemblea infreddolita nel mattino presto di una giornata tipica da stagione delle pioggie. Naziri in lingua swahili si può tradurre con voti, promesse, consacrazione... Siamo affaticati anche perché un assordante gruppo elettrogeno installato giusto appena fuori delle nostre finestre ci ha accompagnato con il suo sgradevole ed impertinente chiasso fin dopo la mezzanotte ma che ha reso possibili i preparativi della festa. Quattro ore di celebrazione ci hanno fiaccato ulteriormente ma ne è valsa la pena: partecipare alla gioia di chi si dona, di chi arriva ad una tappa importante, di chi riparte con entusiasmo, di chi esprime con trepidazione la fede che trasforma la vita. Essere suora non è facile in questo ambiente ed effettivamente le candidate non sono così numerose, mentre al contrario non mancano i candidati sacerdoti. Non è facile impegnarsi per Dio e “per sempre” poggiando sulla fede e non è facile rinunciare ad essere madre di “figli propri” in una cultura dove la sterilità è maledizione e vergogna, mentre una folla di figli è onore e vanto fin dalla più giovane età. Non è facile rinunciare a quel ricco e complesso sistema di relazioni familiari che sostanzia e dà “sugo” alla vita quotidiana del villaggio. Dal punto di vista della famiglia di provenienza delle giovani non è facile rinunciare alla dote ricevuta in cambio di una figlia data in sposa (con meccanismi che talvolta riecheggiano ancora la vendita), abbandonando le aspettative di ricchezza e beni che l'eventuale marito può portare. E' stata festa grande, di canti, di danze e grida di gioia, di preghiere e gesti carichi di significato, di sorrisi pianti ed emozioni. Donate a Dio, Dio le accompagni e sostenga; donate alla Chiesa, la Chiesa sia per loro sorella e madre; con uno sposo il Cristo: non faccia mai mancare il suo tenero ed appassionato amore.

venerdì 12 agosto 2011

ECCOLI !!!


Eccoli!!! I Castiglionesi sono arrivati: Antonio, Adolfo e Gianni sono finalmente sbarcati a Babonde. Non è stato semplice nè breve il tragitto. Non senza ansie poichè giusto qualche settimana prima del loro viaggio l'aereo che avrebbe dovuto trasportarli ha pensato bene di smettere di funzionare: guasto meccanico o maltempo o imperizia del pilota, sta di fatto che si è schiantato al suolo in fase di atterraggio a Kisangani, lasciando uno strascico di morti e di feriti. Per i nostri tutto bene e senza incidenti, con una compagnia aerea più sicura, non fosse per due valigie rimaste per strada in uno degli inevitabili scali. Quattro giorni di viaggio sono bastati (attendendo le giuste coincidenze) per arrivare ad Isiro, imbarcarsi stavolta nella Land Rover e ricevere il battesimo delle nostre strade di foresta. Accoglienza calorosa e strette di mano a ripetizione.
Una foto darà la necessaria testimonianza visiva del loro arrivo, ma è giusto ritrarli sul luogo del lavoro, mentre con gli apprendisti muratori si posa la prima pietra di quella chè sarà una nuova classe della scuola elementare di Babonde, ed una seconda foto dopo qualche giorno. Buon lavoro e Grazie da parte della missione e di tutti gli abitanti di Babonde.