giovedì 19 settembre 2024

Una Stanza per te



Quando stavamo costruendo la casa di abitazione per i padri, terminata nel 2019, giusto prima dell’inaugurazione della missione, pensavamo a due stanze per i sacerdoti e due stanze per gli ospiti, e così è stato fatto. Ci era rimasto come ‘debito’ una piccola stanza ancora da realizzare per adibirla a cappella di preghiera per la comunità.






Questo pensiero è sempre stato presente ma ha preso del ritardo viste le altre numerose urgenze e priorità, eravamo agli inizi e molte cose dovevano prendere vita.







Nel frattempo la nostra congregazone, dei padri dehoniani, Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, ha continuato a prendere consistenza aumentando il numero dei giovani confratelli diaconi e sacerdoti. Ringraziamo il Signore delle numerose vocazioni.



 Se all’inizio eravamo presenti io assieme ad un confratello, il diacono Alain, a partire dall’anno scorso la nostra comunità religiosa a Gbonzunzu è stata rinforzata. Oggi, oltre al sottoscritto è composta dal padre Alain, il padre Faustin ed il fratello Gerlas. La nostra casa era oramai al pieno delle sue capacità.



 


Nello stesso 2023 i parametri necessari sono stati finalmente riuniti per dare inizio ai lavori, così oltre al debito della piccola cappella interna, abbiamo realizzato altre due stanze per gli ospiti. Nella cappella che vede radunata la comunità quasi ogni sera per la preghiera di adorazione e dei vespri, ha trovato posto il bellissimo tabernacolo che stava nella nostra chiesa di Milano in via Andolfato.

Nelle stanze per gli ospiti aspettiamo anche te che ci leggi, se desidererai venire a trovarci. Sappiamo di essere in capo al mondo, ma come siamo arrivati noi allo stesso modo anche tu potrai arrivare. Sarai accolto a braccia aperte e gioirai della festosa allegria della nostra popolazione.












BOLEBOLE - POSTE DE SANTE'

 

La nostra missione ha come base il grosso villaggio di Gbonzunzu, come centro ed irradiazione delle diverse attività, di evangelizzazione, annunzio della Parola, celebrazione dei Sacramenti ed anche delle attività sociali,  promozione delle scuole, cura dei bimbi malnutriti, sanità...





Una quindicina di villaggi circostanti su di un raggio di circa 20 chilometri sono il perimetro in cui si concentrano le nostre attenzioni. Possiamo stimare con una grande approssimazione una popolazione di circa 20.000 abitanti poichè statistiche e censimenti ufficiali non ce ne sono.


Se a Gbonzunzu abbiamo avuto 
la grazia di ottenere degli aiuti per un piccolo ospedaletto, rimaneva tuttavia una zona periferica della missionetotalmente priva di presidi sanitari e lontana da Gbonzunzu. Sono i quattro villaggi di Nepoko, Bolebole, Munzokolope ed Edema. 





Infatti una grande collina chiamata Songa ed una fitta foresta, senza  una strada percorribile in moto ci separa fisicamente da queste località. 

Le necessità urgenti degli abitanti e la generosità di una parrocchia di Milano ci hanno permesso di promettere prima e di iniziare a realizzare poi la costruzione di un presidio sanitario (Poste de santé) nella località centrale di questi villaggi. A Bolebole al chilometro 4 si sono così aggiunti all’ostetrica presente da tempo due nuovi infermieri da poco diplomati. 

Hanno fatto seguito il taglio del legname per le assi, l’acquisto delle lamiere per il tetto, l’invio dei falegnami per la realizzazione della struttura. Tutte queste azioni si sono felicemente e rapidamente succedute. 



Servirà ora la contribuzione della popolazione per procurare dell’altro materiale locale, che la foresta offre generosamente e gratuitamente in modo da terminare le pareti esterne ed interne. 

Questo richiederà un pò di tempo in più e di sensibilizzazione ed animazione, ma darà come risultato l’appropriazione della struttura da parte degli abitanti del luogo. Terminata questa fase seguiranno di nuovo i falegnami per fabbricare porte, finestre ed un pò di mobilio.

 Questo presidio sanitario sarà sentito come qualcosa che non è semplicemente piovuto dall’alto ma è frutto anche dell’impegno e lavoro degli abitanti del posto che ne saranno i beneficiari.

 















SCUOLE PER I PIGMEI

Continua negli anni la nostra attenzione per i bimbi pigmei con l’obiettivo di favorire il loro accesso alla scuola, aiutandoli a superare le barriere culturali, logistiche ed economiche che glielo impediscono.


Nello stesso tempo cerchiamo di aiutare il popolo maggioritario, il popolo bantu ad abbandonare il concetto di superiorità e l’atteggiamento di negligenza se non disprezzo nei confronti del popolo pigmeo.


Far sedere i bimbi di tribù e tradizioni diverse sullo stesso banco, accanto gli uni agli altri, sperimentare le stesse gioie e fatiche, successi e sconfitte è un fecondo seme oramai piantato che dona e donerà frutti certi.

Studiare assieme, giocare assieme, lavorare assieme permette di vincere progressivamente diffidenze e paure.


 La ‘Pastorale pigmei’ permettere di unire tante forze, a partire dalla scuola. Sono gli insegnanti, i direttori dei plessi scolastici – più di quarantacinque – gli animatori dei numerosi accampamenti – più di ottanta – che rendono possibile ogni anno l’introduzione alla scuola di 900/1000 ragazzini e ragazzine.

Non possiamo offrire loro molto, qualche penna e quaderno, i gessi per gli insegnanti ed a questi ultimi un piccolo sostegno economico per il loro lavoro non pagato dallo stato. Una formazione all’igiene e alla corretta alimentazione. Delle aule costruite in prossimità degli accampamenti  poichè i pigmei non saprebbero vivere lontano dalla loro foresta che garantisce protezione e cibo.

 Di queste aule, negli anni alcune sono diventate delle scuole vere e proprie. Per cui non ci stanchiamo di dare inizio a nuove piccole costruzioni con del materiale che chiamiamo in gergo semi-durable, durerà certamente di più che la costruzione fatta con metodo e tecniche tradizionali, utilizzando cioè materiali più resistenti nel tempo, anche se non daranno una garanzia sul lungo periodo.


Tuttavia con un modesto impegno economico permettono di dare una risposta veloce ad un bisogno urgente. Rimane infatti altissimo il tasso di analfabetizzazione per i pigmei.


In questi ultimi mesi ci siamo impegnati nelle località di Nepoko, Bolebole, Mbesse, Babia e Kekenda per dare inizio a queste semplici aule scolastiche.

Con l’aiuto generoso che viene da amici e benefattori costruiamo la struttura portante ed il tetto, ai genitori, insieme ai capi villaggio ma anche insegnanti e studenti il compito di terminarle con pali, corde vegetali e fango completando le mura esterne. Seguiranno le porte ed i banchi appena possibile.










mercoledì 18 settembre 2024

ANGELI A GBONZUNZU




La sanità nella Repubblica Democratica del Congo non gode di buona salute, come molti altri settori della vita organizzata e civile dovrebbero essere se gestiti efficacemente da uno Stato responsabile.




Gbonzunzu non fa eccezione. Solo alcune settimane fa a una donna incinta sono stati somministrati dei medicinali per indurre artificialmente il parto poichè le era stata diagnosticata la morte del feto. Per fortuna il feto non è uscito, ed una volta trasferita la madre in un ospedale attrezzato di ecografo si è invece constatato il feto ancora in vita.

E’ solo un episodio, l’ultimo, ad esempio delle mille difficoltà in cui versa il sistema sanitario nelle zone rurali, aggiungendo che alle carenze di strutture, di personale qualificato e di medicinali occorre pagare ogni minima prestazione.




Ma gli Angeli ci sono!  

Una associazione di Bergamo, che riunisce i genitori di giovani scomparsi prematuramente in situazioni drammatiche o per gravi malattie si è data appunto questo nome: Gli Angeli.

Sono essi che si sono proposti, grazie ad una comune conoscenza, la Morena, e all’aiuto dell’Associazione ‘Amici della scuola apostolica di Albino’ di poter realizzare qualcosa di utile nel campo sanitario per la popolazione di Gbonzunzu. Abbiamo chiamato questo progetto ‘Padiglione ospedaliero gli Angeli’.

Radunate le autorità locali, civili e sanitarie per ottenerne l’approvazione, ricevuti i primi finanziamenti, i lavori suddivisi in tre anni hanno preso il via nel marzo del 2023 con la fondazione. Continuati nel 2024 con l’elevazione dei muri, la costruzione del tetto, la realizzazione dei pavimenti ed intonaci, ad oggi settembre 2024, siamo già arrivati a buon punto. Ad inizio 2025 potremo terminare il progetto con le finiture che restano di porte e finestre, intonaci, mobilio e qualche attrezzatura se possibile.


La costruzione ha previsto due grandi padiglioni di otto letti ciascuno adibiti a degenze, uomini e donne, una sala per operazioni, una per la farmacia, un’altra per consultazioni ed altre tre st
anze singole.



I responsabili della sanità pubblica a livello provinciale e zonale hanno lodato il progetto e promesso che appena possibile cercheranno di assegnare stabilmente un dottore a Gbonzunzu. Infatti al momento le cure mediche nel nostro villaggio ed in quelli vicini sono assicurati da semplici infermieri che fanno quello che possono con le competenze ed i pochi mezzi a disposizione e che talvolta sono obbligati a prendere il rischio di intervenire con operazioni chirurgiche di estrema urgenza.

Alcune foto testimoniano dello stato attuale del nostro Poste de Santé di Gbonzunzu, com’è ancora in questo momento, e dell’avanzamento dei lavori del nuovo realizzati fino ad oggi.

Con l’aiuto di tanti e la benedizione del Signore speriamo in una rapida conclusione della costruzione ed una pronta inaugurazione per la gioia ed il beneficio degli abitanti del nostro villaggio e di quelli vicini.


















GLI ATELIERS


Gli Ateliers è il lungo edificio che incornicia la nostra
missione a partire dai suoi inizi, sono i laboratori che ospitano le differenti attività legate alla scuola e alla missione.

E’ la Falegnameria (Menuiserie in francese) che ha dato inizio a questa costruzione che si è via via arricchita negli anni a seguire. La vicina scuola secondaria, l’Institut Zatua, ha la ricchezza di avere al suo interno quattro sezioni ad indirizzo professionale ed è ciò di cui ha gran bisogno il Congo ed i nostri villaggi situati nella foresta umida sulla linea dell’equatore.



Coloro che vivono dell’agricoltura non mancano, ma i giovani non ne sono particolarmente attirati soprattutto quando tutto deve essere fatto con la forza delle braccia e con l’aiuto dell’ascia, del machete e della zappa, mancando totalmente la meccanizzazione del lavoro dei campi.




Adolescenti e giovani sono più facilmente attirati dalle miniere d’oro. Esse ai fortunati concedono guadagni facili ma  occasionali ed in condizioni di vita precarie, con nefaste conseguenze per la salute.





I meno fortunati, i più numerosi si accontentano delle briciole e per tutti si tratta di una ricerca d’oro fatta a livello artigianale, con grande impegno fisico, spesso in mezzo al fango, con risultati appena soddisfacenti per le necessità di una famiglia.



Le scuole ad indirizzo professionale sono quindi una buona alternativa di formazione e lavorativa per le nuove generazioni anche se si imbattono nella difficoltà di reperire degli insegnanti qualificati, con la necessità di ricorrere ad un personale che a malapena accetta di venire a vivere e lavorare in brousse, in foresta.


Un’altra difficoltà legata alle scuole professionali è la necessità degli utensili, dei laboratori e dei materiali che con ‘zero aiuti’ da parte dello Stato si riversa una volta di più sulle spalle delle famiglie le quali già devono provvedere a corrispondere un piccolo salario agli insegnanti per il loro lavoro.  




Il legno di buona e pregiata qualità non manca, è a portata di
mano, e con una motosega si può provvedere, le necessità di porte, finestre, tavoli, sedie e letti è necessità di quasi tutti gli abitanti di villaggio. Il laboratorio di falegnameria è stato perciò accolto molto positivamente, aiuta la scuola e la missione allo stesso tempo.





Ad essa si è subito affiancato l’atelier del Taglio e Cucito (Coupe et Couture) cui accedono soprattutto le ragazze nei corsi regolari della scuola secondaria ma anche le giovani ragazze e mamme che non hanno avuto l’opportunità di studiare a tempo opportuno ed ora rimediano con dei corsi di recupero e la possibilità di un piccolo lavoro per arricchire le entrate familiari.



La sala di informatica ha seguito dopo qualche anno ed è ugualmente uno degli indirizzi della scuola secondaria, anche se al momento meno apprezzata dai giovani che rimangono ancora un piccolo numero a frequentarla, forse anche per la scarsità dei computers a disposizione, ma tutti noi sappiamo della necessità presente e futura di avere delle persone capaci, in grado di utilizzare i mezzi informatici non solo per passatempo e divertimento.


Siamo in foresta, ma il vasto mondo del web è alla nostra portata ed occorre saperlo gestire. Per inciso, manchiamo di corrente elettrica, di acqua potabile, di cure sanitarie adeguate, di strade decenti e percorribili e di molte altre cose cui lo Stato dovrebbe provvedere, ma telefono e Internet, affidate a compagnie private funzionano quasi alla perfezione.


 

La Sala musica e la Meccanica sono le ultime due realizzazioni costruite da alcuni operai esperti e dagli studenti dell’indirizzo Costruzioni, i muratori per intenderci che alla teoria hanno potuto affiancare la pratica. Ha trovato posto anche il piccolo mulino per macinare il granoturco e la soia.



Un grazie a tutti coloro che da vicino e da lontano hanno contribuito e continano a contribuire a questo settore importante delle attività della missione di Gbonzunzu.