L’esercito regolare è in arrivo ma non promette nulla di
buono poichè mal addestrato e non pagato si è spesso rivelato come campione di
inefficienza e di saccheggio. Gli stranieri che gestivano il parco, costretti
alla fuga, richiameranno certamente l’attenzione internazionale e l’intervento
della missione ONU in Congo, anche questa non sempre sinonimo di efficienza
nell’instaurare la sicurezza. Lo scenario non è quindi semplice nè felice,
sapendo che la regione è contesa ad un livello più alto, politico o
geopolitico, dal vicino Ruanda, mentre gli americani nelle vicinanze di
Kisangani hanno già installato una base militare per controllare la regione, e
mentre qualcuno parla di una possibile divisione del Congo in più stati
regionali... Diverse multinazionali sono già all’opera nella regione, in fase
di esplorazione o di sfruttamento e sappiamo la grandezza dei loro appetiti. Un
conosciuto proverbio africano dice che “quando gli elefanti si battono a farne
le spese sono i piccoli fili d’erba”. Effettivamente non sappiamo quali buone
prospettive per il futuro saranno riservate alla popolazione locale contadina e
ai piccoli pigmei abitanti della foresta. Lo stesso Morgan rischia di essere
una inconsapevole pedina facilmente strumentalizzabile.
L'okapi |