venerdì 23 febbraio 2018

MANIFESTAZIONE, MANIFESTAZIONI


Viviamo all’Equatore in un grandissimo paese che è la Repubblica Democratica del Congo, dove il clima si sta surriscaldando sempre di più. Stavolta non solo e non principalmente a causa del riscaldamento climatico ma a causa dei disordini politici e delle tensioni che si stanno facendo sempre più forti tra la popolazione e la classe/casta dirigente che è al potere.
Appena prima di Natale il papa aveva partecipato ad una veglia di preghiera in favore della pace in R. D. Congo e nel Sud Sudan. A fine febbraio ha indetto una giornata di preghiera e digiuno, anche stavolta per la R. D. Congo e per il Sud Sudan, stavolta coinvolgendo tutta la Chiesa cattolica.

Molti non sanno che cosa realmente sta succendendo in questi due paesi in quanto non sono tra quei paesi “utili” o “degni” di entrare regolarmente a far parte delle “notizie” da telegiornale. Anche se già si sa che la R. D. Congo è tra i paesi al mondo più ricchi in minerali preziosi non si sa che il Presidente della repubblica “democratica” al potere da più di una quindicina d’anni ha terminato il suo mandato presidenziale e sta facendo di tutto per non lasciare il posto: tentativo di cambiare la costituzione per poter accedere ad un terzo mandato, “acquisto” per corruzione dei partiti di opposizione, imprigionamento o eliminazione anche fisica delle voci dissidenti, soprattutto di giornalisti, creazione di zone di insicurezza sotto il controllo di così detti “ribelli”... 

Una sala dell'ospedale di Babonde
Dittature mascherate ce ne sono molte in Africa e dappertutto nel mondo, ma alcune diventano più insopportabili di altre. Il totale disinteresse del bene della popolzione, il vergognoso secolare sfruttamento delle risorse del paese a beneficio di una classe oligarchica, l’assenza o la regressione di tutti i servizi che lo stato dovrebbe fornire (sanità, scuola, sicurezza, rispetto delle leggi, infrastrutture: strade, elettricità) hanno fatto sì che la proverbiale pazienza del popolo congolese sia oramai troppo logora.  

“Popolo congolese alzati, prendi in mano il tuo destino”, è stato il grido e la parola d’ordine che i Vescovi hanno lanciato a tutti i credenti ed uomini di buona volontà perchè alla fine un cambio ci sia e che così si possa rimotivare la speranza e l’inizio di un nuovo “corso” nell’aministrare la “cosa” pubblica.
Una strada Provinciale  - Territorio di Wamba
Gesù ebbe a dire ai suoi discepoli: “Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti” (Luca 12,3).   
E’ così che il 31 dicembre 2017 ed il 21 gennaio 2018, dopo la messa domenicale i cristiani hanno manifestato pacificamente, armati di vangelo e rosario, cantando inni e salmi; hanno manifestato per il rinnovo della classe politica del paese. Il governo non ha gradito e violando il diritto alla libera manifestazione di idee e pensiero oltre che di culto, hanno impedito ai cristiani di entrare nelle chiese, hanno disperso la folla con lacrimogeni (anche durante le celebrazioni liturgiche), hanno arrestato, picchiato ed ucciso qualche decina di persone innocenti.
Una prossima manifestazione è in programma per domenica 25 febbraio.

Una scuola elementare a Bovoboli
Il comitato di laici cattolici che ha indetto le manifestazioni, e con loro i Vescovi che lo appoggiano, hanno voluto contrastare pacificamente la deriva autoritaria che il governo sta prendendo e il rischio evidente di trasformare la Repubblica in una dittatura. Questo movimento di coscienze e di popolo nasce dalle comunità cristiane ed è fortemente sotenuto ed animato dai sacerdoti e dai vescovi.
La Chiesa cattolica è stata allora accusata di “fare politica”, di cercare il potere, di essere schierata con l’opposizione... dimenticando o non accettando che la Chiesa, ogni pastore ed ogni battezzato abbiano un ruolo profetico da esercitare che è essenzialemente quello di denunciare il male e di cercare il bene del popolo o di Dio, non tacendo la verità, ma piuttosto difendendo la comunità quando è minacciata, manifestando o portando alla luce quello che non va, cercando piste di soluzione, creando alternative. La mediocrità di un governo che poco a poco fa collassare il paese non poteva essere ulteriormente tollerata: “troppo è troppo”. Lo sfruttamento delle ricchezze del paese è andato di pari passo con lo sfruttamento della pazienza del popolo congolese, erodendo profondamente la sua “riserva di speranza”.   Nella “pienezza dei tempi” il Cristo si è manifestato per la salvezza di tutti, con il sacrificio di se stesso. Amore della verità, denuncia del male e della corruzione, azioni per la giustizia, sono scelte che si pagano con il sacrificio. Del sangue è già stato versato in R. D. Congo. La nostra preghiera è perchè altro sangue sia risparmiato e che le piccole conquiste politiche realizzate negli ultimi decenni a prezzo di grandi sacrifici non siano bruciate sull’altare degli interessi di pochi distruggendo il “bene” di un’intera popolazione.  
Se le elezioni realmente ci saranno, come programmate il 23 dicembre 2018, che siano elezioni vere, che garantiscano l’alternativa al potere e non la continuità delle solite politiche predatorie a favore di interessi personali o internazionali.

La preghiera ed il digiuno sono uno dei passi necessari ben sapendo che il digiuno che piace al Signore “è piuttosto sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?” (Isaia 58,6).