lunedì 4 gennaio 2016

Novembre, oggi e tanti anni fa

E’ un mese particolare questo Novembre 2015 e non solo per la pioggia abbondante e quotidiana che è tipica di questa stagione ma che stavolta sembra un pò esagerare: forse che il cambiamento climatico comincia a farsi sentire anche all’equatore? Non si può parlare di autunno, ma di una insistente e oramai fastidiosa pioggia che ci perseguita, soprattutto quando ci spostiamo in moto su queste piste fangose, mi fa riandare a qualche nostro “triste” autunno nord italico.
La parrocchia della nostra missione ha visto la sua nascita ufficiale esattamente 60 anni fa nel mese di novembre del 1955 ed è stata dedicata a Notre Dame de Banneux, Vergine dei Poveri, che festeggiamo il 21 di ogni anno. Nella ricorrenza del sessantesimo non poteva mancare una "grande" (nella misura del possibile) festa e l’andare a ritroso nella storia per ricordare i fatti salienti in rendimento di grazie a Dio per le tante persone che hanno donato quanto hanno ricevuto e che si sono donate per far conoscere il Cristo tra queste genti, per la crescita nella fede e nelle opere della chiesa locale.
E’ ugualmente nel mese di Novembre che durante l’anno 1964 la nostra famiglia religiosa, i sacerdoti del Sacro Cuore, ha subito la perdita di molti dei suoi qui all’Est del Congo: il 3 novembre padre Bernardo Longo trucidato a Mambasa; il 25 novembre erano undici confratelli ad essere uccisi a Banalia e Kisangani; il 26 novembre il nostro Vescovo Mons. Wittebols assieme ad altri 8 confratelli i cui corpi verranno gettati nel piccolo fiume che dà il nome alla diocesi di Wamba; il 27 novembre altri 7 confratelli sono uccisi a Bafwasende e gettati nel fiume Lindi.
Il mese di novembre è il mese della pioggia, è il mese in cui la ricorre la festa della patrona di Babonde, è il mese dei nostri martiri che hanno mischiato il loro sangue a quello del sacrificio di Cristo.
Il piccolo villaggio di Babonde che nel tempo passato riceveva, qualche volta all’anno,  la visita dei missionari residenti a Bafwabaka è ora una missione con tre sacerdoti che assistono una quarantina di villaggi, tra i quali Gbunzunzu che speriamo ben presto possa a sua turno diventare una missione/parrocchia. Più di 120 catechisti ci aiutano nella evangelizzazione e nella formazione dei cristiani: i nuovi ogni anno sono molti superando oramai il numero di 1000. I catechisti ci aiutano nelle liturgie domenicali e nell’organizzazione della vita ecclesiale. Molti tra di essi conservano e distribuiscono l’eucaristia quando i sacerdoti non sono presenti per la celebrazione. Più di 180 Comunità Ecclesiali di Base, anche se "zoppicanti" sostengono la fede, la preghiera e la vita cristiana nei “quartieri” o nei raggruppamenti di famiglie in piccole porzioni di villaggio. Abbiamo la responsabilità di 23 scuole elementari o primarie e di 6 scuole superiori o secondarie per un totale di circa 6100 studenti.
La nostra famiglia religiosa che agli inizi poggiava esclusivamente sui missionari provenienti dall’Europa ha ora una quarantina di sacerdoti congolesi e un centinaio di giovani in formazione nelle differenti tappe della Propedeutica, del Noviziato e negli studi di filosofia e teologia.
Guardando il passato un gran sentimento di riconoscenza prevale su tutto e qualche piccolo rammarico non offusca minimamente l’azione di grazie per tutto quello che è stato e che rimane la base solida e positiva delle “costruzioni” future.
Guardando il futuro e sentendo la giovinezza di questa nazione, della nostra missione, dei nostri confratelli, qualche piccola apprensione non riduce il sentimento di speranza positiva ed ottimista per i tanti campi di apostolato che si potranno aprire e per il tanto bene che si potrà fare: l’educazione, la giustizia sociale, il servizio ed il soccorso ai poveri dai mille volti.

La guida forte e sapiente del Signore non manchi assieme alla sua benedizione.