Beh, innanzitutto GRAZIE Morena per la visita
e la permanenza effettuata a Babonde, breve ma intensa, come tutte le cose che
succedono qui. Ti ci sono voluti lunghi giorni di preparazione, di contatti, di
raccolta di aiuti, di giornate di sensibilizzazione in Italia per continuare a
far funzionare il TALITA KUM, il centro nutrizionale di Babonde per i bambini
malnutriti. Grazie a te e a tutti gli amici che sostengono il progetto.
Grazie sopratutto a nome dei tanti bambini “salvati” – nel senso stretto della parola – grazie anche a nome delle loro famiglie.
Per Morena ci sono voluti in seguito
lunghi giorni di viaggio andata e ritorno, passando per Kinshasa ed Isiro, non
senza qualche patema d’animo per gli improvvisi cambi di programma da parte delle
compagnie aeree, le valigie perdute, le lunghe attese: sono poche le cose che
si possono realizzare facilmente in R.D.Congo, il tutto troppo spesso si complica
e se non si è equipaggiati di un buono spirito d’adattamento le giornate
diventano pesanti. Non abbiamo potuto organizzare qualche breve viaggio di
piacere o di conoscenza, pur sapendo che questi giorni sono i giorni di “ferie” di Morena, visto il tempo ridotto ed
il desiderio di stare il più possibile con i bimbi del Talita Kum, semplicemente
immersi nella realtà piccola ma umana di Babonde. Sappiamo d’altronde che dove
c’é l’umano si è al centro del mondo
e non c’è più bisogno di andare altrove.
Grazie sopratutto a nome dei tanti bambini “salvati” – nel senso stretto della parola – grazie anche a nome delle loro famiglie.
E’ una folle buona, non ho mai saputo che abbia fatto del male a qualcuno o che abbia rubato qualcosa. Se gli si dà un bimbo in braccio lo sa accudire con grazia anche se solo per poco tempo.
Morena e Tina si “parlano”, si fotografano. Il
selfie è di moda.
Dové il limite tra la normalità e la pazzia?
Quale è il confine che stabilisce l’al di qua delle cose normali e l’al di là
delle cose strane, insensate e pazze? Sono domande molto antiche. Qualcuno
conosce molto bene quelle espressioni che affermano essere i pazzi gli
individui più felici di tanti “normali”, e tanti nostri comportmenti “normali”
possono essere invece segno di una certa pazzia. Sappiamo poi che l’amore rende
folli e per amore si fanno cose impensabili.
Tanti pensieri sparsi, senza una grande
logica. Voglio fissare o fermare, tra le differenti considerazioni che si possno
fare, la grande pazienza che Babonde ed i suoi numerosi villaggi hanno nei
confronti dei pazzi che liberamenti vi circolano e la grande benevolenza nei loro
confronti. Nello stesso tempo vorrei incoraggiare tutti noi ad osare di tanto
in tanto qualche buona pazzia che ci porti fuori di noi stessi e dei nostri
conosciuti binari.