mercoledì 25 ottobre 2017

Ottobre, i Pigmei e la dimensione tempo.



A quando l’inizio dell’anno scolastico? Verrebbe di rispondere velocemente: In settembre naturalmente!

Già, sul calendario e sulla carta è così, la realtà in effetti è molto più complessa e variegata. Giusto la settimana scorsa, a ottobre inoltrato i responsabili della “pastorale pygmei” nel settore scuola, si sono incontrarti per fare il punto della situazione e dare il via alle attività di alfabetizzazione e scolarizzazione dei bambini pigmei. 


Occorre una cura particolare per i bimbi pigmei in quanto marginalizzati ed economicamente al di fuori del circuito normale della maggioranza della popolazione di ceppo bantu. Hanno delle abitudini seminomadi, sono sempre in difficoltà nell’entrare a scuola, nel perseverare e nel terminare l’anno. 
Spesso i genitori sono nell’incapacità di aiutarli anche se possono desiderare la scolarizzazione dei loro bimbi.

Quindi l’anno scolastico inizia a settembre, a ottobre o un pò più avanti?


Come sapete bene la nozione di tempo in foresta è un concetto relativo, difficilmente catalogabile con i mesi lunari seguendo il calendario. In questo momento, ottobre, è terminata la stagione dei bruchi che si raccolgono e mangiano in quanto ricchi di proteine, per quel che riguarda il gusto, beh non è da discutere ed in ogni caso ci si abitua.

Dopo i bruchi viene la stagione delle pioggie, quelle abbondanti precedute da un forte vento capace di scoperchiare i tetti delle case.
A voler seguire i pigmei,

e gli si può far fede, dopo i bruchi viene il periodo dei fungi ed in seguito, con la stagione secca, si potranno raccogliere i pesci approfittando dei ruscelli ormai in scarsità d’acqua. Un pò più tardi sarà il momento del miele di foresta e del ringraziamento a Dio perchè in ogni momento, attraverso la natura, elargisce i suoi abbondanti doni ed il cibo. Quindi verranno le formiche volanti nelle notti precedute dalla pioggia, catturate attorno a dei fuochi accesi apposta per attirarle in grande numero, anch’esse molto saporite.



In questo contesto parlare dell’inizio ufficiale delle lezioni il giorno 4 del mese di settembre suona giusto come una sommaria indicazione. Nei villaggi dell’interno gli insegnti potranno sedere per lunghe giornate all’interno di aule completamente vuote attendendo l’iscrizione e l’arrivo degli alunni, che siano bantu o pigmei poco importa e poco cambia.
L’arrivo dei primi tra di essi darà l’annuncio reale che il tempo della scuola è davvero cominciato, il tempo di cercare l’uniforme (il grembiule scolastico) i quaderni e le penne.


Senza ansia, senza patemi per un ritardo che non è immediatamente comprensibile anche perchè spesso l’aula è da rifare e i banchi, fatti di legno dolce locale, da produrre di nuovo.

Coloro che siederanno a lezione, provenienti da famiglie per lo più numerose, saranno spesso solo alcuni tra i pochi fortunati scelti o selezionati tra i molti in età scolare. I restanti fratellini e sorelline andranno a scuola in uno degli anni a seguire, il tutto senza troppo drammatizzare (purtroppo!). Difficile infatti pensare a tutti allo stesso momento provvedendo il necessario. Che qualche bambino più grande rimanga a casa è infine utile se non indispensabile per le molte faccende e soprattutto per accudire i fratellini più piccoli liberando un pò la mamma oberata dalle mille preoccupazioni e dai lavori dei campi.

Ebbene, per ritornare all’incontro di ottobre con gli insegnanti della “pastorale pigmei” e ai bimbi pigmei, con grande soddisfazione anche quest’anno, come nell’edizione 2016/2017 siamo riusciti ad accogliere in classe e far accedere all’insegnamento scolastico all’incirca 550 bambini e bambine soprattutto nei primi tre anni di scuola primaria (elementare), distribuiti o sparpagliati su 24 differenti siti. Alcuni di questi siti sono delle scuole normali di bimbi bantu, dove i bambini pigmei sono facilitati ad inserirsi. Altri siti sono delle apposite aule costruite in prossimità dei loro accampamenti. Tutti potranno avere quaderni e penne, un buon numero riceverà l’uniforme e i loro insegnanti saranno sostenuti economicamente con una piccola ricompensa, poiché nella Repubblica Democratica del Congo è compito dei genitori provvedere al salario di un gran numero di insegnanti. Qualche libro di testo è stato procurato, le lavagne, i gessi, i banchi. Pochissimi tra i bambini pigmei sono coloro che perseverano fino al quinto e sesto anno della scuola primaria, tuttavia con grande soddisfazione una decina di ragazzi e ragazze sono già inseriti alla scuola secondaria/superiore con la speranza che in un futuro prossimo saranno loro stessi gli insegnanti dei loro piccoli fratelli. Dobbiamo ringraziare in questo i gruppi e le associazioni che ci sostengono assieme a tante persone di buona volontà e di buon cuore.


Tutto lascia ben sperare anche se sappiamo che il compito dell’educazione e dell’istruzione è un lavoro di lunga lena e appunto...  non ha tempo! Noi cerchiamo di piantare semi con abbondanza sperando e sapendo che il “padrone della messe” farà crescere e maturare con altrettanta abbondanza a tempo voluto.