Tre anni di Africa, a Babonde, ed oggi sono a Kinshasa la capitale della Republica Democratica del Congo, pronto a partire per un tempo, tre mesi, di riposo o di congé come diciamo in francese, traducibile in congedo, come fossimo dei militari partiti per una missione in terra straniera. Ed effettivamente una missione da compiere l’abbiamo, missionari lo siamo è vero, ma non in terra straniera, poichè come dice in modo un pò paradossale un famoso antico testo dei primi cristiani, la Lettera a Diogneto: “Vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera”. Come per dire che ovunque per il cristiano è come essere a casa propria ed ovunque per il cristiano è come se fosse straniero in casa poichè aspira a qualcosa d’altro che non é di questo mondo.
Tre anni lunghi, come se ci fossero in verità anni più lunghi ed anni più corti, eppure passati in un batter d’occhio, come se tutto si tenesse insieme in un solo respiro, in un solo sorgere e tramontare del sole. Segno che la cronologia del calendario non è la stessa che quella dell’animo umano. Segno dell’intensità e della concentrazione delle attività, degli incontri, della predicazione, dei progetti, come se il tempo non bastasse ed un domani non fosse ancora dato per terminare quanto è stato iniziato. Il turbinio delle attività lasciate per il momento alle spalle a Babonde - le sorgenti d’acqua, le scuole e gli studenti, i bimbi malnutriti, i poveri, le cure mediche, i pigmei, la formazione dei catechisti, le nuove chiese, la guida delle comunità cristiane... – lasciano il posto alla tranquillità in questi giorni di transizione, prima del rientro in Italia. Giorni di tranquillità e di interrogativi. Un bilancio da fare, non economico ma umano, non finanziario ma di fede.
La nostra esistenza è viaggio, con tutta una serie di piccole svolte anche se la direzione può ben rimane la stessa. Dicevano che gli italiani sono tra l’altro, un popolo di viaggiatori. Indipendentemente dal chilomentraggio a tutti voi e a me stesso auguri di buon viaggio.
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