Di questi giorni le notizie preoccupanti in
provenienza da alcune differenti zone geografiche del nostro Congo (RDC)
rimbalzano sui media internazionali. Alcuni fuochi accesi ma il paese non è in
fiamme.
Si tratta innanzitutto dell’instabilità politica nella capitale Kinshasa, con l’intera classe politica al governo e all’opposizione che continua a stare “in sella” malgrado l’epirazione del loro mandato. La non-organizzazione delle nuove e necessarie elezioni permette agli eletti di oramai undici anni fa, di stare dove sono (governo e opposizione) godendo del potere o almeno di un salario, ed è oramai evidente la strategia di continuare all’infinito inutili e dilatori dialogi e mediazioni tra le parti, in quanto nuove elezioni metterebbero a repentaglio lo status quo a
loro svantagio.
Un altro focolaio di disordini è situato nella regione del
Kasai, dove militari e miliziani di una setta/partito politico si affrontano
apertamente da alcuni mesi e dove si contano oramai qualche centinaio di morti,
tra i quali due operatori dell’ONU di nazionalità americana e svedese. Nell’Est
del paese altre “ribellioni” sono sempre sul punto di esplodere e le stesse
forze dell’ordine o forze armate varcano il limite del loro ruolo di difensori
della legge per stringere patti con i numerosi gruppi armati che infestano la
zona rendendo difficili le comunicazioni, il trasporto di materiali ed il normale
funzionamento del quotidiano ritmo di vita.
A Babonde, in questa relativa tranquillità, continuiamo a visitare i villaggi che sono affidati alla nostra missione,
preparando i cristiani a ricevere i sacramenti. Da alcune settimane abbiamo
ricevuto in comunità un diacono nostro confratello, Joseph, che vivrà un’esperienza
pastorale di alcuni mesi. Oltre ad aumentare il numero della nostra “famiglia”
ci darà un buon aiuto nella visita ai villaggi e nella celebrazione dei
battesimi.
Abbiamo cercato in questo periodo di rinnovare
e rinforzare la commissione “Maendeleo” che nella lingua Kiswahili significa
“Sviluppo/Progresso”. In Francese si traduce
“Developpement” ed aggiungiamo l’aggettivo “durable”, “Progresso duraturo”. Il
titolo della commissione è altisonante, addirittura sproporzionato rispetto
alle possibili relaizzazioni in un contesto economico fragile abbandonato a se
stesso.
In concreto con l’aiuto di un agro-veterinario
abbiamo “importato” da un famoso centro di ricerca forestale ed agricola
congolese – Iangambi, non lontano dalla città di Kisangani - dei semi selezionati di caffé e di cacao. A
partire dal mese di marzo abbiamo messo i semi nell’apposito terreno per la
germinatura delle piantine in attesa di poterle poi mettere a dimora in quello
che sarà il luogo definitivo in attesa della produzione dei frutti (4/5 anni
per il cacao; 3/4 anni per il caffé).
E’ un investimento un pò all’oscuro, un azzardo senza una
orgnizzazione più ampia, statale. Per il momento dei privati aquistano il raccolto
annuale e una piccola speranza si è aperta il varco: se la produzione sarà di
una certa importanza potrebbero arrivare fino a Babonde. Per il momento
lavoriamo sulla speranza, vedremo, se son rose... La commissione Maendeleo é coraggiosa ed entusiasta in
questi mesi ed attende un successivo momento per lanciare un’altra iniziativa e
cioé l’introduzione di qualche nuova semplice tecnica di allevamento di maiali
e l’introduzione di una nuova razza. Alimentare la speranza non è mai
sbagliato.
Il tempo è tiranno. Colgo l’occasione di
questo post per agurare a tutti una Santa ed ogni anno migliore Pasqua.