Qualcuno scriveva con molte ragioni a suo favore che “accendere un fiammifero vale infinitamente
di più che maledire l’oscurità”. Noi possiamo aggiungere una ragione in più
che proviene da una buona notizia fresca e profumata come il pane di giornata. A
distanza di più di un anno da quando ha preso forma l’idea di provare ad avere
una macchina ecografica a Babonde per cercare di attrezzare l’ospedale locale
sprovvisto di quasi tutto, se paragonato ai nostri standard occidentali, ebbene
oggi possiamo dire di esserci riusciti.
Grazie al dono fattoci dalla Casa di Cura di Abano Terme, al
dott. Nicola Petruzzi e alla sua staff, grazie a tanti amici che hanno bene
impacchettato il regalo che, viste le date, si manifesta pienamente come dono
natalizio, dopo il lunghissimo e rischioso viaggio (un altro ecografo era stato
rovinato qualche anno fa durante il trasporto), e dopo un primo test di
collaudo... ebbene finalmente oggi possiamo cantare vittoria. Funziona e
funziona bene, lo schermo, le tre sonde, i differenti comandi. A provarlo è
stata la dottoressa Mariana, rumena, a Babonde in questi mesi assieme alla
missione di Medici senza Frontiere... si occupa di malnutrizione in questi
giorni, specialista in nefrologia assieme a M.S.F. è già stata in Irak, ma –
dono su dono – è specialista anche nella manipolazione della macchina
ecografica. Io mi offro come cavia, un pò di gel... e la carotide appare sullo
schermo con regolari pulsazioni, un altro pò di gel ed ecco il rene ed il
fegato, infine le pulsazioni cardiache... sistole e diastole... le tre sonde, i
componenti più delicati e preziosi, sono pienamente funzionanti. Grazie ai
tanti ci siamo riusciti stavolta!
Non siamo ancora all’ospedale, per il momento rimaniamo in
un locale della missione poichè occorrerà creare lo spazio adatto per sistemare
la macchina e pensare a come fornire l’energia elettrica necessaria,
fortunatamente il consumo di corrente non è troppo elevato. Occorrerà inoltre
formare qualche infermiere per utilizzarla, da oramai diversi mesi siamo
rimasti senza dottore. La dottoressa Mariana resterà a Babonde ancora per un
mese ed occorre necessariamente approfittarne in fretta per addestrare qualcuno
del posto. Le autorità sanitarie di Pawa ad una cinquantina di chilometri da
qui non dovrebbero porre ostacoli anche se qualche “gelosia” potrebbe nascere.
Le sfide non sono terminate, compresa quella non secondaria dei roditori che
per vocazione si incaricano di rovinare i circuiti elettrici non protetti, ma
possiamo affermare con soddisfazione che se “il più piccolo gesto di bontà legittima la speranza”, in questa
aurora del 2013 noi ne abbiamo fatto una piccola scorta.
Vedi il post
http://karibubabonde.blogspot.it/2011/12/ecografo.html