Viviamo all’Equatore in un grandissimo paese
che è la Repubblica Democratica del Congo, dove il clima si sta surriscaldando sempre
di più. Stavolta non solo e non principalmente a causa del riscaldamento
climatico ma a causa dei disordini politici e delle tensioni che si stanno
facendo sempre più forti tra la popolazione e la classe/casta dirigente che è
al potere.
Appena prima di Natale il papa aveva
partecipato ad una veglia di preghiera in favore della pace in R. D. Congo e
nel Sud Sudan. A fine febbraio ha indetto una giornata di preghiera e digiuno,
anche stavolta per la R. D. Congo e per il Sud Sudan, stavolta coinvolgendo
tutta la Chiesa cattolica.
Molti non sanno che cosa realmente sta
succendendo in questi due paesi in quanto non sono tra quei paesi “utili” o “degni”
di entrare regolarmente a far parte delle “notizie” da telegiornale. Anche se
già si sa che la R. D. Congo è tra i paesi al mondo più ricchi in minerali
preziosi non si sa che il Presidente della repubblica “democratica” al potere
da più di una quindicina d’anni ha terminato il suo mandato presidenziale e sta
facendo di tutto per non lasciare il posto: tentativo di cambiare la
costituzione per poter accedere ad un terzo mandato, “acquisto” per corruzione
dei partiti di opposizione, imprigionamento o eliminazione anche fisica delle
voci dissidenti, soprattutto di giornalisti, creazione di zone di insicurezza
sotto il controllo di così detti “ribelli”...
Una sala dell'ospedale di Babonde |
Dittature mascherate ce ne sono molte in
Africa e dappertutto nel mondo, ma alcune diventano più insopportabili di
altre. Il totale disinteresse del bene della popolzione, il vergognoso secolare
sfruttamento delle risorse del paese a beneficio di una classe oligarchica, l’assenza
o la regressione di tutti i servizi che lo stato dovrebbe fornire (sanità,
scuola, sicurezza, rispetto delle leggi, infrastrutture: strade, elettricità)
hanno fatto sì che la proverbiale pazienza del popolo congolese sia oramai
troppo logora.
“Popolo congolese alzati, prendi in mano il
tuo destino”, è stato il grido e la parola d’ordine che i Vescovi hanno
lanciato a tutti i credenti ed uomini di buona volontà perchè alla fine un
cambio ci sia e che così si possa rimotivare la speranza e l’inizio di un nuovo
“corso” nell’aministrare la “cosa” pubblica.
Una strada Provinciale - Territorio di Wamba |
Gesù ebbe a dire ai suoi discepoli: “Pertanto
ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete
detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti” (Luca
12,3).
E’ così che il 31 dicembre 2017 ed il 21
gennaio 2018, dopo la messa domenicale i cristiani hanno manifestato pacificamente, armati di vangelo e rosario, cantando
inni e salmi; hanno manifestato per
il rinnovo della classe politica del paese. Il governo non ha gradito e
violando il diritto alla libera manifestazione di idee e pensiero oltre che di
culto, hanno impedito ai cristiani di entrare nelle chiese, hanno disperso la
folla con lacrimogeni (anche durante le celebrazioni liturgiche), hanno
arrestato, picchiato ed ucciso qualche decina di persone innocenti.
Una prossima
manifestazione è in programma per domenica 25 febbraio.
Una scuola elementare a Bovoboli |
Il comitato di laici cattolici che ha indetto
le manifestazioni, e con loro i Vescovi che lo appoggiano, hanno voluto
contrastare pacificamente la deriva autoritaria che il governo sta prendendo e
il rischio evidente di trasformare la Repubblica in una dittatura. Questo
movimento di coscienze e di popolo nasce dalle comunità cristiane ed è
fortemente sotenuto ed animato dai sacerdoti e dai vescovi.
La Chiesa cattolica è stata allora accusata di
“fare politica”, di cercare il potere, di essere schierata con l’opposizione...
dimenticando o non accettando che la Chiesa, ogni pastore ed ogni battezzato abbiano
un ruolo profetico da esercitare che è essenzialemente quello di denunciare il
male e di cercare il bene del popolo o di Dio, non tacendo la verità, ma
piuttosto difendendo la comunità quando è minacciata, manifestando o portando alla luce quello che non va, cercando piste
di soluzione, creando alternative. La mediocrità di un governo che poco a poco
fa collassare il paese non poteva essere ulteriormente tollerata: “troppo è
troppo”. Lo sfruttamento delle ricchezze del paese è andato di pari passo con
lo sfruttamento della pazienza del popolo congolese, erodendo profondamente la sua
“riserva di speranza”. Nella “pienezza dei tempi” il Cristo si è manifestato per la salvezza di tutti,
con il sacrificio di se stesso. Amore della verità, denuncia del male e della
corruzione, azioni per la giustizia, sono scelte che si pagano con il
sacrificio. Del sangue è già stato versato in R. D. Congo. La nostra preghiera è
perchè altro sangue sia risparmiato e che le piccole conquiste politiche
realizzate negli ultimi decenni a prezzo di grandi sacrifici non siano bruciate
sull’altare degli interessi di pochi distruggendo il “bene” di un’intera
popolazione.
Se le elezioni realmente ci saranno, come
programmate il 23 dicembre 2018, che siano elezioni vere, che garantiscano l’alternativa
al potere e non la continuità delle solite politiche predatorie a favore di
interessi personali o internazionali.
La preghiera ed il digiuno sono uno dei passi necessari ben sapendo che
il digiuno che piace al Signore “è piuttosto sciogliere le catene inique, togliere
i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?” (Isaia
58,6).