giovedì 24 novembre 2016

STATI UNITI D’AMERICA

Finalmente trovo il tempo di mettere giù qualche nota del lungo viaggio che mi ha portato negli Stati Uniti d’America. Un viaggio lungo nei chilometri percorsi e lungo nei giorni spesi... ben spesi.
Ho colto l’occasione che mi si presentava per imparare l’inglese, o meglio, l’American English. I nostri confratelli dehoniani d’America offrono infatti ogni anno a due confratelli congolesi la possibilità di passare tre mesi nel loro Seminario-Scuola di Lingua Inglese. Sono italiano, non l’ho dimenticato, ma per la Congregazione appartengo alla Provincia  SCJ Congolese, ed ecco che mi sono imbarcato in un viaggio che è stata anche un’avventura e che mi ha portato a Milwaukee nello stato del Wisconsin. Non sono più un ragazzino, ma non c’è limite d’età per imparare qualcosa di nuovo e devo sinceramente dire che mi è piaciuto ritornare sui banchi di scuola, “staccando” dalle responsabilità di tutti i giorni per una vacanza-studio prolungata e benefica.
L’inglese del tempo delle superiori non aveva dato grandi frutti, lo studio e la pratica di questi mesi (lugio-settembre) mi permette oggi di sostenere una conversazione che non sia troppo complicata. Le vicissitudini del viaggio mi hanno costretto ad una sosta forzata di quindici giorni a Bruxelles per mettermi in regola con il visto d’entrata negli Stati Uniti. E’ stata una esperienza un pò triste ma è stato così che finalmente ho incontrato il nostro confratello polacco padre Ladis che fu a Babonde negli anni novanta e di cui tutti conservano un gran bel ricordo. Ad Hales Cornes dove ha sede la nostra comunità, ho conosciuto invece un confratello americano che fu a Babonde negli anni ottanta, padre Charls. Da lui ho potuto avere qualche foto di quegli anni e rivedere giovani volti degli adulti di oggi. Con la memoria siamo riandati a Babonde, a qualche evento dei tempi passati e presenti. Una amara constatazione ci ha fatto riconoscere che tantissime cose sono rimaste esattamente le stesse: le stesse strade, abitazioni, condizioni di vita. 
Gli unici probabili progressi si possono ritrovare nel nuovo sistema politico, la giovane e fragile democrazia e nella nuova consapevolezza e grado di istruzione che la popolazione lentamente acquisisce. Ad Hales Corners una comunità scj accogliente ed un’equipe fantastica di insegnanti hanno reso davvero utili e piacevoli i mesi trascorsi. Ho potuto avere una qualche idea dello stile di vita americano, dei problemi ai quali sono confrontati tutti i giorni e del loro modo di guardare il mondo esterno. Ho potuto guardare con il naso all’insù i grattacieli di Chicago, ammirare le tecnologie e le professionalità messe in campo per ogni tipo di lavoro, entrare in abitazioni e supermercati, chiese e musei, parchi e fiere. Parlare di politica (eravamo in piena campagna elettorale con Donald Trump e Hilary Clinton il lizza), di cibo, di divertimenti, di fede e di innumerevoli altri argomenti. Come si studia, si lavora, si prega, si viaggia, sono stati altrettanti spezzoni di vita che hanno attirato la mia attenzione. Occorre dire che l’animo umano, la “pasta” con cui l’uomo è fatto è la stessa dappertutto, ma il modo in cui quest’animo umano si esprime assume di volta in volta caratterisiche differenti: europee, africane, nordamericane e quant’atre. 
Quando oggi racconto qualcosa o mostro qualche foto agli amici di Babonde è tutto un forire di domande per ulteriori spiegazioni, di esclamazioni di stupore e meraviglia o di silenzi sbalorditi quando è difficile comprendere davvero cosa si sta vedendo o ascoltando per la prima volta.  Sono di nuovo a Babonde, anche se qualcuno ha temuto che imparando l’inglese avrei dovuto presto partire per una nuova missione. A Dio piacendo e con grande gioia resterò a Babonde ancora per un pò, fino a quando la Congregazione mi chiederà di andare altrove. Cosa ne farò di questa esperienza americana e dell’inglese? Per intanto abbiamo creato un piccolo gruppo culturale con gli insegnanti di inglese delle scuole secondarie di Babonde in modo da esercitare quanto ciascuno già conosce della lingua inglese e per migliorarci reciprocamente.  Infine è certo che ogni viaggio permette nuove aperture e l’acquisizione di nuove prospettive. In questo senso non so ancora quali saranno le ulteriori ricadute positive di questa esperienza, ma non tarderanno a venire e ho fiducia che saranno feconde. Vi farò sapere. Ciao da Babonde.