martedì 10 maggio 2016

Generosi come il Fiume


Anche quest’anno ci stiamo “battendo” per la scolarizzazione del popolo pigmeo o meglio per l’alfabetizzazione dei loro bimbi. E’ infatti attraverso la scuola che possiamo aprire un altro fiume di relazioni che favorisca la reciproca conoscenza, l’accettazione, la collaborazione, l’integrazione tra la minoranza dei pigmei e la maggioranza della popolazione bantu. Non ignoriamo infatti che persistono tra i due gruppi tutta una serie di tensioni e incomprensioni, fino al disprezzo o allo scontro aperto o all’isolamento e alla fuga.


 Il progetto: “Alfabetizzazione del popolo pigmeo” si avvale dell’aiuto di maestri ed animatori sensibili, pazienti ed attenti alle difficoltà iniziali dei bimbi pigmei nell’affrontare una realtà ancora sconosciuta a causa della differenza di lingua, di abbigliamento, di tradizioni ed abitudini e di molte altre cose.

In quest’opera ci troviamo spesso soli all’interno di un sistema scolastico nazionale disastrato come lo è un gran numero di settori dei servizi pubblici della Repubblica democratica del Congo. La stragrande maggioranza delle scuole dell’interno (ossia di foresta), lontano dalle grandi città, si appoggia interamente sulle spalle dei genitori: costruzione delle aule, ricerca degli insegnanti ed il loro stipendio o “premio” di fine mese, gessi, penne, lavagne, libri scolastici... La latitanza dello Stato è cronica e colpevole. Troppo per  genitori dei bimbi pigmei. Senza l’aiuto della missione e del Progetto, la scolarizzazione primaria dei bimbi in età scolare sarebbe ridotta ad un 5% se non meno.
Cerchiamo allora di non dimenticare che l’educazione è uno dei diritti dell’infanzia. Ogni anno, tra mille difficoltà riusciamo a scolarizzare circa 400 ragazzi pigmei, motivando gli insegnati, costruendo qualche aula per loro e per i loro coetanei bantu, acquistando i pochi indispensabili libri di testo. La goccia scava la roccia e dopo anni, uno di quei bimbi d’allora è oggi maestro diplomato dei propri piccoli fratelli, ed altri stanno seguendo l’esempio. La reciproca conoscenza attraverso la frequentazione quotidiana, la conoscenza delle rispettive lingue parlate e delle abitudini, l’apertura di mente e di spirito che la scuola può donare sono solo alcuni dei frutti che stiamo raccogliendo.

Quest’anno cerchiamo di ampliare il progetto costruendo almeno un’aula scolastica in “semi-duraturo”  (assi di legno resistente e tetto in lamiere) che sia dedicata ai piccoli pigmei all’interno di una scuola a ciclo completo di sei anni. Sappiamo infatti che sono pochi i ragazzi pigmei che potranno continuare fino al completamento del ciclo a causa delle molteplici difficoltà, compresa anche la loro vita seminomade che genera molta instabilità e precarietà negli studi.

Tutto questo sarebbe impossibile senza l’aiuto di chi solidarizza con questo popolo nelle mille forme possibili. Perciò il nostro grazie è rivolto ai tanti, famiglie e gruppi, singoli ed associazioni che in molte forme ci stanno aiutando, chi da oggi, chi da tanto tempo. Alcuni sono volti conosciuti, molti altri restano non conosciuti ma amici concreti, vicini ed operosi.
Grazie al questa Generosità che scorre tranquilla, per certi versi simile al grande fiume Congo – chiamato semplicemente Il Fiume - che attraversa questa immensa nazione, poichè questa sensibilità ed azione trasporta quotidianamente il suo carico di aiuti e di sollievo, di amicizia e di attenzione, “erodendo” lì dove qualcosa c’è per portarlo a valle e confidarlo a quel vasto mare che si chiama Bene.


Sappiamo che la piccola “battaglia” quotidiana per la scuola e per l’alfabetizzazione non sarà l’unica. Dovrà essere accompagnata  da quella per i diritti umani, per le cure mediche di base, per la terra... Da qualche parte occorre comunque incominciare.