A Babonde il matrimonio del secolo ha avuto luogo! Dottor Sami e Mlle Juditte hanno detto il loro Si definitivo. Per il contesto, l’ambiente e le abitudini di Babonde tutto è stato eccezzionale, fuori norma, superlativo. Mobilizzazione generale della popolazione, delle autorità civili, sanitaire e religiose. Neanche il maltempo ha potuto qualcosa e la pioggia abbondante non è riuscita a spegnere l’entusiasmo i canti e le danze di festa.
La fidanzata è ancora universitaria a Kisangani, ed è arrivata giusto il tempo della solenne celebrazione. Il matrimonio di due fidanzati è già un fatto raro dove le abitudini sono invece delle convivenze prolungate che non sfociano quasi mai in un vero e proprio matrimonio, né religioso, né civile, né tradizionale (ossia l’accodo armonioso e pattuito tra le due famiglie). Eccezzionale quindi poter vedere il fidanzamento un “piccolo” mese avanti le nozze, prima di rendere ufficiale il porprio reciproco sì, e sancire così il “patto matrimoniale” prima della coabitazione. Tutte le tappe successive del matrimonio sono state rispettate con estrema precisione e puntualità. L’incontro delle famiglie e lo scambio dei doni (la dote), senza recriminazioni o aggiuta di tempi supplementari indebiti. Il passaggio previo presso l’autorità civile, negli uffici della Chefferie davanti a colui che potrebbe essere chiamato più o meno il Sindaco. Preghiera e scambio del mutuo consenso alla vita insieme, all’aiuto reciproco, all’amore nella fedeltà, nella benedizione del Signore, presso la missione protestante. Matrimonio “ecumenico” poichè il marito appartiene alla chiesa protestante e la ragazza è cristiana cattolica. Banchetto per tutti alla nostra missione e danze fino a notte inoltrata. Il va e vieni di persone, conoscenti e parenti è continuato per più di tre giorni, prima che il movimento si calmasse definitivamente. Certamente due famiglie cui i mezzi economici non sono mancati e che le relazioni influenti in diversi settori hanno contribuito alla buona riuscita delle manifestazioni.
Ma la sostanza del matrimonio risiede comunque altrove anche se spesso nei nostri villaggi - come altrove - si confonde la manifestazione esteriore della festa con la gioia interiore di un passo decisivo compiuto nell’amore e nella fede. Impegnare il futuro, come nel matrimonio, coinvolgersi in modo totalizzante è necessariamente un atto di fede complesso, in se stessi, nel partner e nell’insieme delle situazioni di vita che si affronteranno progressivamente, fiducia nel fatto che tutto potrà andar bene e continuare nella stessa direzione anche se tutto non andrà affatto bene. Davvero c’è necessità della benedizione e dell’assistenza di Dio. Se a dottor Sami e Mlle Brigitte non sono mancati i mezzi, neppure la fede ha fatto difetto, per quel che un occhio esterno ai cuori può percepire. Un breve fidanzamento prima del matrimonio e poi di nuovo in viaggio: lei per Kisangani dopo appena dieci giorni, lui tra meno di un mese diretto a Kinshasa, la capitale, per ottenere il visto di uscita dal paese per una specializzazione in Senegal, mentre la moglie tarderà un pò a raggiungerlo per completare prima e in fretta gli studi base di medicina, compreso lo stage necessario. Un azzardo? Gli eventi ed il calendario degli impegni irrinunciabili che si impongono? La fiducia reciproca nonostante la distanza? “Non separi l’uomo ciò che Dio ha unito”. A noi resta un bellissimo ricordo, assieme ad un bell’esempio... e un nuovo medico, dottor Laurent. Con lui condivideremo la piccola ma quotidiana battaglia per migliorare le possibilità di cura all’ospedale di Babonde.