2013/2014, anno scolastico terminato ed anno accademico quasi
completato. Siamo ben soddisfatti delle tante cose realizzate e soprattutto dei
risultati dei “nostri” ragazzi, quelli che sosteniamo negli studi, poichè le famiglie sono
nell’impossibilità di pagare le spese scolastiche. Quest’anno sono stati 62
della scuola elementare e 67 della scuola superiore. Sono 9 gli universitari
che si preparano ad essere “professori qualificati” per rientrare a Babonde e
‘sollevare’ un livello di qualità d'insegnamento talvolta improponibile.
Due universitari al primo anno |
Tra essi quattro termineranno il ciclo di studi, mentre altri sono lungo il percorso, divisi tra le facoltà di Francese, Inglese, Geografia, Storia, Psicopedagogia e Filosofia: su essi nutriamo molte speranze, anche se sappiamo che prima o poi saranno tolti dall’insegnamento per essere responsabili di scuole qua e là nel circondario. Possiamo non essere che contenti
dell’Institut Sante Marie, con il
numero di allievi che continua di anno in anno ad aumentare (270) con il
progredire delle classi: l’anno prossimo comincerà la quarta del ciclo di
pedagogia (il ciclo completo è di sei anni), mentre quest’anno ha preso il via la
sezione professionale di taglio e cucito (il primo anno su di un totale di
quattro) con il corso pomeridiano per le giovani e le donne che non possono iscriversi ai
corsi regolari. In questo ordine di cose stiamo già pensando e lavorando per un
atelier che possa ospitare agevolmente tutti gli allievi e le macchine da
cucire in uno spazio conveniente (vedi la nuova fondazione).
Alla fine dell’anno scolastico il bilancio è anche quello
della gratitudine, al Signore innanzitutto, che continua a mostrarci la sua
bontà benedicendo i progetti e le persone. Ringraziamento ai tanti che in molte
forme ci sostengono, in forma sporadica o continua nel tempo, ma in modo molto
concreto, generoso e insostituibile, persone singole ed associazioni di
persone (un grazie particolare alla
RETE), Gruppi Missionari ed amici, tutti uniti nel medesimo intento di
manifestare la gioia del “dare una mano”, di essere solidali, di realizzare
qualcosa di utile che permetterà una migliore istruzione e sviluppo per molti.
Se il più resta da fare possiamo tuttavia seguire il
consiglio del nostro Francesco (papa) ed affermare parafrasandolo: Non
lasciamoci rubare la gioia del “già fatto fin qui”.
Le donne del Centro recuperazione Taglio e cucito |
I lavori di fondazione del nuovo atelier di Taglio e cucito |