Già da diversi anni a Yambenda aveva preso avvio il progetto
della costruzione di tre aule scolastiche
per una scuola superiore con l’indirizzo agro veterinario. Il progetto
aveva però conosciuto numerose difficoltà, il comitato sul luogo piuttosto che
costruire aveva sperperato, poi il disinteresse dei responsabili, infine la
disaffezione degli studenti alla scuola stessa, poiché l’opzione di agronomia
non attira affatto i ragazzi, anche se in un futuro – che non crediamo sia però
prossimo - sarà senz'altro una scienza necessaria
e ricca di ricadute positive: lavoriamo per il futuro. Ecco che finalmente da
qualche mese a questa parte le cose si sono rimesse in marcia e i pochi mattoni
prodotti all'inizio del progetto sono stati messi in opera, in maniera appena
sufficiente a sostenere il tetto di
lamiere, le quali riposavano in magazzino da oramai troppo tempo. Ne sono
uscite due aule, delle tre inizialmente previste, purtroppo con qualche ritardo
sull'inizio dell’anno scolastico. Il risultato, sebbene parziale, ha comunque
creato un buon effetto positivo incoraggiando i responsabili della scuola ed i
genitori dei ragazzi iscritti a rimboccarsi le maniche e a fabbricare la
quantità di mattoni che resta, e questo lascia ben sperare per un avanzamento
del progetto nel corso dell’anno, anche se sappiamo che gli entusiasmi iniziali
si raffreddano in fretta anche in zona a clima equatoriale. Ecco qualche foto
presa sabato pomeriggio scorso, ovviamente i ragazzini che vedete non sono gli
studenti ordinari, ma i bimbi delle abitazioni vicine, che accorrono sempre in
numero sufficiente per riempire il quadro della fotografia, ma possiamo facilmente
immaginare in essi gli allievi potenziali di domani, vista l’esplosione
demografica in atto.
Le “impalcature” in canne di bambù rimarranno ancora qualche
giorno per permettere di “ungere” le travi del tetto in modo da rendere
indigesto il legno alle affamate termiti che costituiscono una minaccia
permanente anche per le costruzioni più robuste.
Ah, dimenticavo, perché il nome Mangele alla scuola? Non è
raro che la popolazione per onorare e conservare la memoria dei notabili o dei
capi tradizionali del presente o del passato, capi di “groupement” (un insieme
di villaggi) o della “chefferie” (l’insieme dei “groupements”), dia alle scuole
il loro nome. E’ così che abbiamo i nomi dei capi di allora o di adesso come Mangbukele,
Mangadima, Esokobane, Zatua e via dicendo. Nello stesso tempo si spera con
fiducia in un trattamento di favore e qualche aiuto da parte dei diretti
discendenti, cosa che è sempre la benvenuta.