Per coloro che già conoscono bene Babonde sarà sufficiente
ricordare che se il villaggio è di dimensioni modeste è però dotato di un
grande ospedale, che nella sua struttura supera di gran lunga quelli di Pawa o
Nebobongo, anche se purtroppo al di là della struttura muraria le autorità sanitarie
da tempo lo hanno privato di sostegno e di personale adeguato. E’ in questi
ultimi mesi che qualcosa si sta muovendo in senso positivo: l’arrivo di un
medico e molte buone iniziative per rimettere in funzione i differenti reparti
con uno spirito nuovo e costruttivo. Certo che una buona consultazione e delle
cure adeguate abbisognano di altrettante medicine e farmaci adeguati ed
efficaci. Cosa non sempre scontata: difficoltà di approvvigionamento, costi
elevati, qualità scadenti delle medicine a causa della pirateria o della
cattiva conservazione... Anche ai nostri giorni sono numerosi coloro che
continuano a rivolgersi ai guaritori tradizionali che spesso mescolano una dose
di reale e buona conoscenza sulle proprietà curative di erbe e cortecce con
un’altra dose di “bricolage”, ossia
di tentativi alla cieca alla ricerca di qualche improbabile soluzione.
Fiducia nei guaritori tradizionali e mancanza di mezzi finanziari
spingono molti tra la popolazione a ricorrere solo in seconda battuta alle
medicine dei “wazungu” (le medicine
dei bianchi). Altra pratica ricorrente è l’automedicamento, causato ancora una
volta dalla povertà e mancanza di denaro: chi è malato senza previa
consultazione di un dottore o di un infermiere si rivolge direttamente alla
farmacia per acquistare “dawa ya kusaidia”, qualche medicina che lo possa
aiutare. Sarà secondo il grado di preparazione del “farmacista”, normalmente
senza alcun titolo scolastico e secondo le medicine disponibili al momento che
il malato potrà averà un aiuto adeguato o meno.
Continuando ad aggiungere qualche elemento sulla situazione
sanitaria locale e sui guaritori tradizionali, un nuovo aspetto ci è stato
rivelato dalla equipe mobile di medici oftalmologi che tre volte all'anno
lasciano Isiro e si fermano a Babonde per consultazioni e piccoli interventi
ambulatoriali. Essi ci confermavano che diversi danni agli occhi sono provocati
da questi maldestri guaritori che applicano sui delicati occhi degli impasti
dannosi e nocivi.
Ma veniamo a noi, da una settimana in parrocchia, giusto a
fianco dell’ufficio parrocchiale ha preso il via, dopo solenne inaugurazione e
benedizione, la farmacia della parrocchia. E’ grazie ad un benefattore italiano,
rimasto per il momento sconosciuto e che ringraziamo vivamente a nome nostro e di
una folla di beneficiari, che abbiamo potuto valorizzare una sala recentemente
costruita ed acquistare alcuni medicinali di prima necessità, tenendo i prezzi
bassi, alla portata di quasi tutti e cercando di garantire la qualità
necessaria. Anche i piccoli centri sanitari sparsi nei villaggi limitrofi hanno
apprezzato sinceramente l’iniziativa sapendo che troveranno nella nostra
Farmacia un riferimento sicuro per non mancare dei medicinali necessari ad un
prezzo equilibrato. La farmacista che la gestisce, maman Cyprienne, ha una
conoscenza base dei principi farmacologici e una lunga esperienza nel settore e
appena possibile continuerà la sua formazione. Noi della missione con i
differenti contatti nei grossi centri commerciali, Isiro, Butembo, Kisangani...
cerchiamo di garantire l’approvvigionamento e la buona qualità (provenienza
sicura e data di scadenza non oltrepassata).
La prima settimana dal giorno dell’apertura è oramai passata
e tutto lascia ben sperare in un sensibile miglioramento nell'aiuto medico
sanitario di cui la popolazione può e potrà beneficiare.