Tutti sanno che la parola “pasqua” prende origine da un insieme di feste e riti antichi che significano in modo particolare “passaggio”. Di quale passaggio si tratta? Da un pascolo all’altro per i pastori di greggi, da una stagione all’altra e da una luna vecchia ad una nuova per gli agricoltori, da un paese all’altro e da una condizione di vita all’altra per gli esiliati e ridotti in schiavitù ora in cerca di libertà...
Pasqua/passaggio del mar Rosso, o mare dei giunchi, dall’Egitto alla terra promessa. Per gli ebrei il simbolo più evidente e più conosciuto di quel lungo viaggio che attraversa il deserto, mille peripezie e prove.
Verso il Sud di Babonde non è il mar Rosso ma il fiume Nepoko che fa da barriera e che occorre attraversare. E’ l’ostacolo verso Mambasa ed il confine con l’Uganda, oppure verso Kisangani, sede amministrativa e terza città del paese, sede di molte facoltà universitarie, di un discreto ospedale e di qualche buona attività commerciale. Verso Est è sempre il fiume Nepoko che ci separa da Wamba centro della diocesi e da tante attività della vita cristiana di questa chiesa. Verso Ovest di nuovo il Nepoko che fa da barriera verso la zona di diamanti e d’oro, fonte di guadagni ma anche miraggio di una ricchezza facile, opportunità di lavoro insieme a molte malattie talvolta mortali.
Ma la vita è comunicazione, viaggio, commercio, passaggio di conoscenze e di informazioni. Apertura al nuovo e sconosciuto, opportunità e rischio. La vita domanda di investire e di investirsi. Si potrà avere molto, come anche il perdere tutto.
Una domanda interessante si propone: sarà possibile perdere tutto per guadagnare di più?
La Pasqua/passaggio di Gesù Cristo sfida questa interessante domanda - perdere tutto per guadagnare di più - e ci provoca a seguirlo nel medesimo percorso. Discepoli e credenti, amanti dell’azzardo, amanti della vita, amanti delle promesse di Dio, Buona Pasqua a tutti.