Kwashiorkore, ossia bambini malnutriti. Una realtà nascosta ma fortemente presente a Babonde e in tutto il territorio circostante. Pensavamo fosse un fenomeno tipicamente cittadino dato dalla unione di differenti fattori: il gran numero di bambini in ciascuna famiglia, la mancanza di risorse economiche una certa povertà culturale, la difficoltà di reperire qualcosa da mangiare ogni giorno in contesto urbano...
Ecco invece che anche nel bel mezzo della foresta, nella grande fecondità del terreno circostante una semplice inchiesta ci ha aperto gli occhi ed ha mostrato la triste realtà di centinaia e centinaia di bambini che soffrono di malnutrizione. L’alimento c’è, ma è sempre lo stesso e cronicamente povero di proteine e di vitamine. ‘Muzunguda’? esclamano nella lingua budu: che sia un bianco? Che sia un bianco quel bambino? Infatti uno dei sintomi della malattia è lo sbiancamento della pelle e dei capelli. Allo smagrimento si aggiungono altri sintomi: il gonfiore dell’addome, delle guance e degli arti, la desquamazione della pelle, ed ancora anemia, letargia, immuno deficienza...
Che fare. Tantissime cose sarebbero da fare, la più necssaria agire alla radice delle cause che provocano il fenomeno e che riteniamo siano soprattutto culturali: tanti figli alcuni trascurati... il nuovo nato che prende il posto di colui che lo ha preceduto al seno della mamma e lo svezzamento realizzato in maniera brutale... il frutto del lavoro agricolo venduto nella sua totalità per qualche necessità immediata e ‘sottratto alla bocca’... un’alimentazione povera e ripetitiva.
Ma occorre agire nell’imediato ed evitare la perdita di tanti piccoli la cui morte non fa notizia.
Ringraziamo di cuore colui che ci ha aiutato e quanti ancora ci aiuteranno.