lunedì 25 marzo 2013

Toujours prêt



 Quest’anno i differenti gruppi Scout della nostra zona nell’occasione del giorno di ricordo dell’iniziatore del movimento (Baden Powell) che cade il 22 febbraio, si sono dati appuntamento a Babonde per un fine settimana. E’ così che abbiamo potuto vedere “uvumbi na jasho” la cui traduzione letterale è “polvere e sudore” e sta per significare entusiasmo, movimento, danze, canti e giochi a volontà senza stancarsi.




 Alcuni gruppi erano ben rappresentati, altri assenti a causa dell’insicurezza dovuta alla presenza di ribelli lungo il tragitto i quali nascosti in foresta possono apparire da un momento all’altro per poi rifugiarsi nuovamente nel fitto della vegetazione. In tutto eravamo un pò meno di duecento persone.
Sono ripetutamente risuonate le parole d’ordine classiche al movimento, secondo le fasce d’età e in francese naturalmente: De notre mieux! Toujours prêt! Ainé pour servir! Anche se la lingua base rimane lo swahili un pò di francese non guasta.
 Molte sbavature nell’organizzare le attività, la cucina, la formazione, ma quasi nessuno se n’è accorto, i parametri per misurare i diversi elementi in gioco ed il concetto locale di “perfezione”, sono da tempo rivisti al ribasso e per la maggior parte non sono dovuti a colpe personali ma a deficienze strutturali: vedi l’isolamento dei gruppi, la mancanza di responsabili sufficientemente formati, di testi di supporto e molto altro. In ogni caso, a detta di tutti l’esperienza è ben riuscita e da ripetere quanto prima... in ricordo qualche bella foto.

martedì 5 marzo 2013

Belle soddisfazioni


 E’ un pò raro dalle nostre parti poter festeggiare un laureato dottore in medicina, pochissimi possono sostenere la lungezza degli studi, i costi accademici, le distanze da percorrere poichè non ci sono università a “portata di mano”. Ma quest’anno questa soddisfazione l’abbiamo avuta grazie a Jean Pierre. E’ giusto la settimana scorsa che ha ottenuto i gradi accademici. In questa settimana presterà il giuramento d’Ippocrate, poi il tirocinio ed infine il lavoro. I malati, come dappertutto, non mancheranno. Soffrirà insieme a tanti colleghi le lentezze e le inadempienze del sistema sanitario della Repubblica, ma potrà rendere un sacrosanto servizio visti gli innumerevoli ciarlatani che frequentano le nostre contrade in cerca di ingenui e sfortunati da spogliare.
Fa parte della “prima promozione” di laureati in medicina dell’università dell’Haut Uele d’Isiro, ma ha dovuto segurie gli ultimi quattro anni del percorso di formazione nella capitale Kinshasa. E’ stato grazie al concorso di molti e alla sua tenacia che ha potuto tagliare il traguardo senza perdersi per strada: la famiglia, la missione di Babonde grazie all’associazione italiana “La Rete”, un conosciuto deputato nazionale originario di queste zone... stavolta la dinamica della “famiglia africana” ha funzionato, nel senso che molti hanno messo mano all’obbiettivo comune e alla fine è stato raggiunto.
Quando quattro anni fa ci si domandava come avrebbe potuto riuscire a viaggiare fino a Kinshasa e lì vivere e studiare, ebbene in molti abbiamo titubato, ma alla fine ha prevalso il pensiero che nel fare un passo alla volta, senza rompersi prematuramente la testa con delle preoccupazioni inutili, qualcosa di buono sarebbe comunque uscito. Il vangelo di oggi dice che “uno semina ed un altro raccoglie”, nel senso che coloro che arrivano dopo, in un secondo momento possono beneficiare e gioire del lavoro duro che precedentemente è stato fatto. Questo apre ad uno spirito di riconoscenza per tutti coloro che hanno preceduto e per quanto è già stato fatto, come anche apre ad uno spirito di fiducia che incoraggia ogni giorno a dare inizio a cose nuove anche a lungo termine, affinchè altri possano ugualmente gioire.
Buon lavoro doc Jean Pierre, che molti possano beneficiare di quanto hai potuto apprendere e che ti accompagni sempre  un animo aperto e generoso.